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Lorenzo Cesa indagato, operazione anti-'ndrangheta: il segretario Udc si dimette. Lo strano tempismo politico

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Una clamorosa bomba giudiziaria e politica: Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione antimafia "Basso profilo" avviata della Dda di Catanzaro coordinata da Nicola Gratteri. nel mirino dell'indagine esponenti di spicco delle cosche delle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone. Si apprende che l'abitazione a Roma di Cesa è stata perquisita nella mattinata di giovedì 21 gennaio dalle forze dell'ordine. Una bomba su Cesa, proprio nei giorni in cui il governo cerca voti al Senato e dopo che l'Udc si era sfilato, affermando la propria fedeltà al centrodestra. Un tempismo che, ovviamente, scatena anche il sospetto politico: giustizia ad orologeria?

Da par suo, Cesa ha confermato di avere "ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017" e ha spiegato: "Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente". "Come sempre - ha aggiunto - ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato". Passo indietro per Cesa, candidato alle politiche del 2018 e alle Europee del 2019, senza venire eletto. Al momento, insomma, non gode dell'immunità parlamentare. 

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