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Pierferdinando Casini, indiscreto "Segretissimo": prima salva Conte poi lo manda a casa, "voglia di governissimo"

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L'ombra di Pierferdinando Casini e la "voglia di governissimo". Analizzando i vari movimenti più o meno alla luce del sole nei Palazzi e nelle sacre stanze della politica romana, non è sfuggita un'uscita del senatore bolognese, eletto con il Pd e poi confluito nel Gruppo Misto, che un po' a sorpresa ha votato la fiducia al governo di Giuseppe Conte contribuendo a salvarlo ma che ora sarebbe al lavoro per superare la parentesi dell'avvocato. La rubrica Segretissimo del Tempo, diretto da Franco Bechis, parla di "voglia crescente" di un governo tutti dentro, con formula ancora da definire.

 

 

 

Lo sognano a destra Giovanni Toti, Mara Carfagna, Renato Brunetta, "ma in realtà tra Lega e Forza Italia, sono in molti a non voler andare al voto". E se Marcello Sorgi svela il piano di Conte ("Mattarella ha dato 15 giorni al governo per accrescere il numero dei volenterosi"), sono altri i segnali che indicano come stia cambiando il vento. "Il paese reale è mesto e non comprende le logiche di Palazzo di chi vuole solo governare", tuona l'ex ministro Andrea Riccardi, della comunità di Sant'Egidio e molto vicino alle alte gerarchie ecclesiastiche. E Casini? "La povertà in Italia rischia di aumentare nei prossimi mesi, non capisco di come non ci sia, nella classe politica italiana, una visione prospettica", sottolinea l'ultimo dei democristiani. E il Tempo lo punzecchia: in 37 anni da parlamentare "ha attraversato l'arco costituzionale tutto, ha fatto parte di governi di destra e di sinistra ma si accorge ora, che la politica pensa, il più delle volte, dapprima ad un tornaconto partitico. Illuminante".

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