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Silvio Berlusconi, Conte Ter, rimpasto e beffa: "Chi vogliono fare ministro", proprio lei

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"Bisogna parlare dei contenuti, non dei nomi": questa frase è stata ripetuta più volte nel corso della crisi di governo, ma in realtà di cariche e ministri si parla eccome. Il primo ruolo da assegnare è quello del presidente del Consiglio, anche se ormai pare sempre più certa la strada del Conte ter. In alternativa si pensa a un esecutivo istituzionale con Mario Draghi super ministro dell'Economia. Ma la seconda ipotesi è molto meno accreditata. Per quanto riguarda i ministeri, invece, Matteo Renzi - come scrive il Corriere della Sera - durante le consultazioni avrebbe chiesto a Roberto Fico almeno due dicasteri, mettendo sul tavolo quattro opzioni: Economia, Istruzione, Infrastrutture e Lavoro. 

 

 

 

Al ministero dell'Economia c'è ora Roberto Gualtieri, considerato da una parte del Pd e di Italia viva come troppo "contiano". Sostituire Gualtieri, però, sembra difficile. Non se ne vedono molti di candidati politici adeguati all'orizzonte. Mentre a qualche tecnico, oltre a Draghi, si è già pensato:  Fabio Panetta, ex direttore generale della Banca d’Italia, oggi nel Comitato esecutivo della Bce, ed Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Poi c'è la Giustizia, ora nelle mani di Alfonso Bonafede. Per questo dicastero, come anticipa il Corriere, si sarebbero fatti i nomi di Sabino Cassese, il procuratore di Milano Francesco Greco, l’ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e Andrea Orlando. Anche se il nome più forte sarebbe quello di Paola Severino, già ministra della Giustizia nel governo Monti. Si tratta della stessa persona che introdusse la legge sulla decadenza e l'incandidabilità dei politici. La legge Severino è nota soprattutto per aver portato alla incandidabilità di Silvio Berlusconi. Chissà se in un governo di unità nazionale aperto a Forza Italia ci sarebbe spazio per lei. 

 

 

 

Poi ci sono le Infrastrutture, che Italia viva vorrebbe venissero assegnate a Maria Elena Boschi. Verrebbero così separate dai Trasporti, che potrebbero essere controllati da Graziano Delrio del Pd o dal grillino Stefano Buffagni. La Boschi, però, potrebbe andare anche alla Difesa, al posto di Lorenzo Guerini, che passerebbe al ministero dell'Interno. Il Partito democratico, intanto, pensa a posizioni di maggior peso, stando a quanto riporta il Corriere. Il dem Orlando, per esempio, potrebbe diventare vicepremier, Guardasigilli o sottosegretario con delega al Recovery. E infine un altro ingresso importante potrebbe essere quello di Goffredo Bettini, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

 

 

 

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