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Mario Draghi, Sergio Mattarella lo chiama al Quirinale: la conferma che il Colle aveva già pronto il piano B

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"Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per domani mattina al Quirinale il professor Mario Draghi". Le parole, in diretta tv, del portavoce del Presidente della Repubblica Giovanni Grasso, rilasciate poco dopo le 21.30, arrivano nelle case degli italiani mentre molti sono davanti alla tv a seguire i vari talk e le cronache sulla crisi politica. Una serata che sembrava incentrata sulla fine di Giuseppe Conte, almeno come premier, e la sua speranza di essere per la terza volta a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio. Una speranza che è stata stoppata da Matteo Renzi che alla fine ha fatto fallire la voglia di Pd e Cinquestelle di creare il Conte-ter.

 

Ed ecco che però la scelta del Quirinale per l'ex governatore della Banca Centrale Europea solleva il dubbio che fosse già pronta. La comunicazione di Grasso infatti è arrivata pochi minuti dopo le parole di Mattarella: parole che avevano chiarito che la maggioranza che sosteneva Conte non esisteva più. Glielo aveva detto lo stesso presidente della Camera, Roberto Fico, cui aveva dato un incarico esplorativo per lavorare sulla possibilità di scoprire se ci fossero le basi di un Conte-Ter con le stesse forze del Conte-bis. Un tempismo, quello di Mattarella, che sembra sospetto. Come se il Capo dello Stato avesse già pronta la carta Mario Draghi, nel caso la missione di Fico fosse fallita.

 

 

 

 

Ma la scelta di Mario Draghi da parte di Mattarella lancia un sasso anche nel centrodestra. Un centrodestra che si è presentato unito alle consultazioni e che a gran voce, tranne quella più sommessa di Forza Italia, ha sempre chiesto le elezioni. Ma ora con la certificazione del Quirinale che le elezioni anticipate sono l'ultimo dei pensieri e la scelta di chiamare Draghi al Quirinale per chiedergli di fare un nuovo governo, mette l'attuale opposizione davanti a delle scelte che possono anche far saltare il banco: Berlusconi non è assolutamente contrario alla cosiddetta maggioranza Ursula con Draghi premier. Di fatto così il centrodestra attuale già non esisterebbe più, ma anche tra Lega e Fratelli d'Italia potrebbe esserci delle frizioni. Sia Salvini che la Meloni si sono detti contrari ad un'ipotesi di maggioranza Ursaula. Lo hanno ribadito, anche se con sfumature diverse, anche subito dopo la scelta Draghi fatta da Mattarella, ma il leader leghista sembra meno battagliero su questo tema, grazie anche ai suggerimenti di Giancarlo Giorgetti, e Giorgia Meloni, la più decisa a chiedere le elezioni, potrebbe alla fine cedere, per non rompere l'unità del centrodestra. Insomma il futuro delll'attuale opposizione sarà deciso proprio su come sarà accettata la figura di Mario Draghi.

 

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