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Mezz'ora in più, Mario Monti ricorda il suo governo e si autoelogia: "Respingo al mittente dichiarazione di fallimento"

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Nel pomeriggio domenicale di Rai Tre, nella trasmissione condotta da Lucia Annunziata Mezz'ora in più, come ospite c'è Mario Monti. Il senatore a vita è stato chiamato per parlare della attuale crisi politica e dell'incarico a Mario Draghi per formare il nuovo governo. Monti porta la sua esperienza di economista che conosce Draghi da anni, ma anche quella che gli italiani purtroppo ricordano bene di ex premier.

 

 

Monti, infatti, ricorda l'esperienza del suo governo e bacchetta la conduttrice che ha parlato del suo governo come di una esperienza fallimentare: "Sinceramente mi sorprende che lei dica questo. Il mio compito era quello di evitare il fallimento finanziario dell'Italia è quello è stato conseguito. Se l'Italia abbia fatto tanta fatica dopo a crescere, non è dovuto a quel governo che ha evitato che finisse come la Grecia, è dovuto al fatto che i governi successivi hanno prediletto una politica di bonus, gli 80 euro di Renzi, il reddito di cittadinanza, rispetto ad una politica di continuazione delle riforme per la crescita", ha precisato in modo piccato.

 

 

C'è anche una riflessione su Mario Draghi: "E' la persona più capace e più autorevole di cui disponiamo, non credo che avrà problemi di capacità di gestione. Via via però che quella campana di anestetico, creata dalla Bce, in parte dallo stesso Draghi prima e poi dalla Lagarde, forse abbastanza presto, si ridurrà, riemergerà la realtà dei problemi", ha spiegato.

Monti, infine, ha rimarcato la possibilità di problemi per una maggoranza troppo allargata a favore di Draghi: "Siccome la politica credo consista nel fare scelte che sono difficili e possono solo a parole accontentare tutti ma nella realtà devono accontentare qualcuno e scontentare qualcun altro, cercando compensazione la volta dopo, penso che si presenteranno dei momenti difficili. Per esempio come conciliare un desiderio della Lega e di altri di una politica fiscale che tenda alla flat tax, con il desiderio di altri e di tutte le organizzazioni internazionali quando guardano l'Italia, di ridurre la tassazione sul lavoro anche introducendo qualche elemento di imposizione patrimoniale e anche spostando il carico fiscale appunto via dal lavoro e su altri cespiti", ha così concluso il suo intervento in tv.

 

 

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