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Mario Draghi, Antonio Tajani uomo chiave della nuova squadra: ecco su quale poltrona si potrebbe sedere

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Sono tanti i nodi che il premier incaricato Mario Draghi sarà chiamato a sciogliere nei prossimi giorni. A partire dalla composizione della sua squadra. Non si sa ancora, infatti, se nel suo governo entreranno solo tecnici o anche politici. Intanto i partiti che si sono detti disponibili a un esecutivo guidato da Draghi - praticamente tutti eccetto Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni - sono in attesa di una sorta di "ricompensa". Come, per esempio, le tanto care poltrone. Per Forza Italia, come scrive il Giorno, l'uomo chiave potrebbe essere il vicepresidente di partito Antonio Tajani, cui potrebbe essere assegnato un dicastero cruciale per la gestione dei 209 miliardi del Recovery Fund, quello agli Affari europei. 

 

 

 

Agli Esteri, invece, potrebbe rimanere Luigi Di Maio, ma si valuta anche Elisabetta Belloni, al momento direttore generale della Farnesina. Per la Lega, invece, il nome che viene fuori più spesso è quello di Giancarlo Giorgetti, che potrebbe andare allo Sviluppo economico o ai Rapporti col Parlamento. Allo stesso tempo, ricorre in maniera frequente anche il nome di Giulia Bongiorno alla Pubblica Amministrazione. Alla Salute dovrebbe restare Roberto Speranza, ma se Leu decidesse di non entrare nel governo, allora potrebbe prendere il suo posto Pierpaolo Sileri, come "tecnico di area" grillina.

 

 

 

Potrebbero essere confermati, poi, Dario Franceschini e Luciana Lamorgese rispettivamente ai Beni Culturali e all'Interno. Teresa Bellanova di Italia viva, invece, potrebbe ritornare all'Agricoltura. Allo Sviluppo economico e al Lavoro uno dei più accreditati è il nome di Marco Bentivogli. Mentre al ministero della Giustizia, al posto del grillino Bonafede, in pole ci sono Paola Severino e Marta Cartabia. All’Università la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni. Tutto da costruire, invece, il team economico. I nomi più forti al momento sono quelli di Daniele Franco, direttore generale di Bankitalia e amico personale di Draghi; e del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. A sorpresa, però, potrebbe anche essere confermato Roberto Gualtieri. A rimanere fuori, invece, sarà sicuramente Giuseppe Conte.

 

 

 

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