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Mario Draghi, l'aggiunta nel Dpcm: "Previsto l'intervento dell'esercito nella campagna di vaccinazione"

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Mario Draghi ha deciso di cambiare passo: vuole accelerare sulla campagna di vaccinazione. E sta cominciando a fare le sue prime mosse. Nel Dpcm di nomina del neo commissario all'Emergenza, Francesco Figliuolo, infatti, viene messa nera su bianco la possibilità per il neo-commissario, che svolgerà il ruolo "a titolo gratuito" come il suo predecessore, di disporre delle Forze armate nella lotta al Covid. 

Nel Decreto si riconosce "la necessità di assicurare la più elevata risposta sanitaria all'emergenza epidemiologica Covid-19 anche attraverso una rapida, razionale, coordinata ed efficace esecuzione della campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale, mediante il sinergico ed efficiente utilizzo di tutte le capacità di pianificazione e programmazione operativa e degli assetti logistici e sanitari a disposizione del sistema paese compresi quelli delle Forze armate".

Occhi puntati sul commissario straordinario che "ai fini della rapida, razionale e coordinata esecuzione della campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale, può avvalersi, previa intesa con lo Stato maggiore della difesa, di specifiche professionalità militari, degli assetti sanitari e logistici delle Forze armate unitamente alle relative capacità di programmazione e pianificazione operative, nonché di qualificati esperti in materie sanitarie e giuridiche nel numero da lui stabilito, di soggetti attuatori, di società in house e di centrali di acquisto", si legge nelle sette pagine del nuovo Dpcm.

Il commissario straordinario, inoltre, si raccorda con "il capo del Dipartimento della Protezione civile, avvalendosi, per il suo tramite, delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile, nonché del Comitato tecnico scientifico di cui all'ordinanza del Capo del dipartimento della Protezione civile". Inoltre Draghi mette in chiaro che Figliuolo risponde a lui.  Il commissario straordinario, infatti, "riferisce al Presidente del Consiglio dei ministri. Il suo ruolo è compatibile con il mantenimento di incarichi pubblici in atto ricoperti ed è svolto a titolo gratuito", chiarisce il Dpcm.

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