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Giuseppe Conte, fallite le trattative prepara la causa contro Davide Casaleggio: "E' solo un privato con un sito web"

Giuseppe Conte  

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Prima del progetto sul nuovo statuto del Movimento 5 Stelle e del codice etico Giuseppe Conte deve scioglier il nodo Davide Casaleggio. Il presidente dell'associazione Rousseau prima di indire qualunque votazione online vuole che siano pagati dagli eletti M5S gli arretrati dovuti alla piattaforma, che ammontano a circa 450 mila euro.  Altrimenti non potrà essere proposta alcuna modifica, tantomento la nomina di Conte come leader del Movimento. Per questo da giorni l'ex premier, rivela La Stampa in un retroscena, è tornato nel suo ruolo di avvocato, si è riunito con alcuni giuristi di fiducia e, dopo il via libera dei vertici pentastellati, ha cominciato a preparare le carte per portare in tribunale l'associazione Rousseau.

 

 

Uno strappo che sia Beppe Grillo sia Conte volevano evitare. Ma la trattativa con Casaleggio è fallita. Il figlio del fondatore del M5s non ha nemmeno voluto ascoltare la proposta del capo politico Vito Crimi nperché non lo considera più il reggente, visto che il mandato è scaduto. Quindi si è fatto avanti il tesoriere Claudio Cominardi con l'idea di un contratto di servizio che legasse Casaleggio al Movimento in qualità di semplice gestore della piattaforma. Ma Casaleggio ha detto no.

 

 

Così di fronte a questo muro Conte ha compreso di non avere alternative: bisogna fargli causa: "Non si può bloccare la vita del partito di maggioranza in Parlamento per la pretesa economica di un privato che gestisce un sito web", avrebbe detto durante una delle riunioni a cui era presente anche Crimi. Si dovrà trascinare Casaleggio di fronte a un giudice.

Dalla sua l'imprenditore milanese avrebbe l'articolo 1460 del codice civile: "Nei contratti con prestazioni corrispettive - si legge - ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la sua obbligazione, se l'altro non adempie la propria". Senza essere pagato, dunque, Casaleggio può rifiutarsi di attivare il voto su Rousseau. Ma non c'è alcun contratto firmato tra l'associazione Rousseau e i Cinque stelle e Conte è convinto che non si possa "inibire la vita associativa del partito a fronte di una non argomentata e non fondata pretesa economica".

 

 

Anche perché il versamento all'associazione Rousseau di 300 euro mensili, che ogni eletto del Movimento sottoscrive al momento della candidatura, è "un patto che l'eletto stringe con il Movimento, non con l'associazione Rousseau". Insomma, la causa "si sta concretizzando", confermano dal Movimento.

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