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Immigrazione, Giorgia Meloni contro Luciana Lamorgese: "Al Sud sbarchi incontrollati. Pugno duro solo con gli italiani"

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Nel mirino di Giorgia Meloni ci finisce Luciana Lamorgese, il ministro dell'Interno del governo di Mario Draghi. Già, perché l'inquilina del Viminale ha annunciato il pugno di ferro nei controlli durante i giorni di Pasqua, quelli in cui tutta Italia, senza eccezioni, sarà zona rossa per il contenimento del coronavirus. "Controlli intensificati nel weekend, in campo circa 70mila agenti", ha annunciato la Lamorgese al Fatto Quotidiano. Parole che, come detto, hanno scatenato la reazione della leader dei Fratelli d'Italia.

Sui social, la Meloni infatti tuona: "Saracinesche abbassate e controlli capillari - premette -. Il Ministro Lamorgese annuncia la linea dura contro i cittadini per le festività e contro gli imprenditori, costretti a tenere ancora chiuse le proprie attività. Il tutto mentre al sud continuano gli sbarchi incontrollati", rimarca la Meloni ricordando come l'emergenza-immigrazione continui a non trovare soluzioni.

E ancora, la Meloni aggiunge: "Se Lamorgese avesse usato la stessa inflessibilità e determinazione per combattere l'immigrazione clandestina e illegale, probabilmente non avremmo continui sbarchi ogni giorno in Italia. Ma sembra che il pugno duro valga solo per gli italiani...". Parole nette, chiarissime, per mettere in luce quello che effettivamente appare come un grosso controsenso. 

Nel frattempo, il Cdm ha varato l'ultimo decreto coronavirus. E anche in questo caso il pugno è di ferro: per tutto aprile, Italia senza zone gialle, salvo revisioni in base ai parametri che però appaiono piuttosto difficili. E ancora, divieto di visite in zona rossa. Nel decreto, inoltre, è stato inserito l'obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari, farmacisti compresi. Chi rifiuterà subirà declassamenti e sospensioni dello stipendio.
 

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