Luca Zaia lo dice chiaramente, bene il governo Draghi, ma per gestire la campagna vaccinale è necessaria l'autonomia delle regioni. "La vaccinazione è un processo industriale che si gestisce sul campo, non mandando mail dal ministero. Chi vuole centralizzare ha una visione anacronistica, medievale dello Stato", spiega il governatore del Veneto in una intervista a La Stampa. "L'autonomia non è né di destra né di sinistra, è solo utile, come già diceva Einaudi nel '48. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, il federalismo l'equa divisione del benessere". E se la Lega avesse portato a casa l'autonomia con il Conte 1, continua Zaia, oggi non ci troveremmo in questa situazione. "Esempio pratico: in alcuni Paesi puoi comprare il test fai-da-te sul Covid al supermercato. Sarebbe possibile anche in Veneto, se fosse autonomo. Idem per i contratti con i vaccini: li avremmo fatti noi e ne sarebbero arrivati di più".
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Detto questo il presidente veneto continua a credere in Mario Draghi: "È un governo di responsabilità nazionale che serve per vincere la guerra al Covid. Come quello che fece Churchill per vincere la guerra al nazismo". E ancora: "Io Draghi personalmente non lo conosco, ma serve un governo che riduca al minimo il dibattito politico per concentrarsi sulle vaccinazioni. Mi sembra che l'abbiano capito anche i segretari dei partiti". Compreso Matteo Salvini. "Basta giocare ai guelfi e ai ghibellini. Con responsabilità, Matteo ha spiegato che si riapre solo se ci sono le condizioni sanitarie. In pratica, se gli ospedali sono più vuoti che pieni. Nell'ultimo Dpcm di Draghi è scritto che saremo in zona rossa fino al 30 aprile, salvo la verifica dei parametri. Esattamente quel che dice Salvini".
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La prossima settimana si riunirà forse la cabina di regia. Anche Zaia, come il suo leader, vuole cominciare ad aprire. Ma come e cosa non può deciderlo lui. "Questo devono dirlo i tecnici. Dobbiamo usare il buonsenso fra aperture e regole evitando che passi il concetto che il virus non esista più. Però ora i vaccini ci sono, il che vuole dire che prima combattevamo all'arma bianca, adesso con le armi intelligenti. C'è una bella differenza".
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