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Sergio Mattarella, retroscena sulla smentita al secondo mandato: a riposo? Forse no, cosa c'è dietro

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"Mancano otto mesi e poi riposerò": con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha smentito le voci su una sua possibile rielezione al Quirinale dopo la fine del mandato, in scadenza a febbraio dell'anno prossimo. La verità - come scrive il Corriere della Sera in un retroscena - è che la massima istituzione della Repubblica non può essere esposta al gioco tattico delle votazioni. Al massimo può essere rieletto al primo scrutinio, per unanime volontà delle forze politiche, come accadde con Giorgio Napolitano.

 

 

 

La corsa per il successore di Mattarella è già entrata nel vivo nonostante il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà abbia detto che "sarebbe giusto iniziare a parlarne a novembre". In realtà, però, se ne parlerebbe da tempo, soprattutto nel Pd. E infatti, stando a quanto scrive Verderami sul Corriere, "l'elenco dei 'quirinabili' del Pd è così lungo da prendere tutto l’alfabeto: dalla A alla W". Addirittura si starebbero già dando dei nomignoli ai potenziali presidenti. Per esempio, l'ex premier Paolo Gentiloni - ora Commissario europeo per l'economia - verrebbe chiamato "l'oriundo" perché "sta all’estero ma potrebbe tornare in Italia".

 

 

 

Di recente anche Matteo Salvini si è esposto sul tema, dicendo di essere pronto a votare per il premier Mario Draghi "se ritenesse di proporsi". E in effetti, è proprio l'ex presidente della Bce l'unico in potenza ad avere i numeri per il Quirinale. Insomma, a differenza di quanto detto da D'Incà, si starebbe facendo un gran parlare della presidenza della Repubblica. "Di qui a febbraio comunque tutti i 'quirinabili' non smetteranno di crederci. Insieme ai loro fan", scrive infine il Corriere.

 

 

 

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