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Giuseppe Conte smentisce Marco Travaglio: "Complotto internazionale contro di me? Nessuno l'ha mai pensato"

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"Noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza": Giuseppe Conte, leader in pectore del M5s, annuncia il suo ritorno in politica e smentisce le voci secondo cui vorrebbe uscire dal governo, tirando con sé buona parte dei grillini. In un'intervista al Corriere della Sera, l'ex premier ha spiegato che non tutte le decisioni prese dall'esecutivo di Mario Draghi sono state impeccabili: "Alcune hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità, penso al sostegno alle imprese, ad alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica. È normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento".

 

 

 

Il cosiddetto avvocato del popolo ha smentito anche di essere stato vittima di un complotto che avrebbe portato alla sua caduta. In pratica ha smontato la teoria di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, che ci ha scritto su un libro, "I segreti del conticidio": "Nessuno ha mai pensato a un complotto internazionale. Il mio governo ha sempre ricevuto forte sostegno dalle cancellerie europee, anche perché, se non lo avesse avuto, l’Italia non avrebbe ottenuto l’affidamento per i 209 miliardi del Recovery". Alla domanda sull'eventuale riforma della giustizia, che potrebbe ribaltare la misura sulla prescrizione voluta in passato dai 5 Stelle, Conte ha risposto: "Con Alfonso Bonafede abbiamo programmato massicci investimenti per accelerare i processi, per una giustizia più efficiente ed equa. Siamo invece contrari a meccanismi che alimentino la denegata giustizia".

 

 

 

Un commento, poi, anche sui segnali di discontinuità dati da Draghi nel campo dei Servizi Segreti. L'ex capo della Bce, infatti, ha scelto di dare subito la delega ai Servizi a Franco Gabrielli e di sostituire al Dis Vecchione con Belloni. "Sono scelte che rientrano nelle prerogative del premier. Durante la scorsa esperienza di governo altri sembravano averlo dimenticato e si stracciavano le vesti ogni giorno, perché esercitavo queste prerogative di legge". Solo complimenti, invece, per l'ex commissario Domenico Arcuri, rimpiazzato dal generale Figliuolo: "Arcuri ha fatto un lavoro straordinario nonostante critiche ingenerose e spesso strumentali, ha permesso all’Italia di partire con il piede giusto nella fase in cui dovevamo fare i conti con la mancanza dei vaccini e comunque anche allora eravamo tra i primi in Europa. La situazione oggi è molto diversa". 

 

 

 

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