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Giuseppe Conte, retroscena sul piano per far cadere il governo: "La strategia sul modello di Giorgia Meloni"

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Più il Movimento 5 Stelle sostiene il governo guidato da Mario Draghi, più è reale la possibilità che i grillini spariscano. Lo sa bene Giuseppe Conte che da neo leader in pectore ha già pensato a una "contromossa" per far cadere l'esecutivo. Si tratta di quella che Il Tempo chiama "una strategia renziana". In cosa consiste? Presto detto: lasciare il governo Draghi, possibilmente dopo il 3 agosto. Una mossa che potrebbe consentirgli una rendita di posizione all'opposizione sul modello di quella che sta favorendo Fratelli d'Italia. Non a caso, è l'ultimo sondaggio di Ipsos, Giorgia Meloni si piazza addirittura davanti alla Lega. 

 

 

Troppi infatti i nodi che l'ex avvocato del popolo, nonché ex premier, deve risolvere. In primis: la riforma della Giustizia su cui sta lavorando la ministra Marta Cartabia, pronta a cancellare le leggi del grillino Alfonso Bonafede. Su questo punto, nonostante il fronte più che unito nel centrodestra, Conte è pronto a fare la guerra. E se non dovesse bastare, nel cassetto ha già due armi con cui sfidare Draghi. Si tratta di due dossier: il primo è la fine del blocco dei licenziamenti che è osteggiata dai 5stelle così come dalla componente di sinistra della maggioranza che regge attuale esecutivo.

 

 

L'altro invece è quello sull'ambiente, che proprio per il M5s è stato uno dei pochi motivi per entrare nel governo Draghi nel nome di quella che doveva essere una "transizione ecologica". Rivelatasi invece un flop. Per non parlare poi del ridimensionamento dei sussidi - cavallo di battaglia su cui si basa il Movimento - del fisco. I pentastellati vogliono passare dagli attuali cinque scaglioni Irpef a tre, ma dovranno vedersela con un governo con una chiara trazione di centrodestra. Insomma, tutte difficoltà che Conte farebbe meglio a "eliminare".

 

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