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Debora Serracchiani avverte Giuseppe Conte: "Se molla il governo Draghi l'alleanza è a rischio"

Debora Serracchiani

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Premesso che "non sarà questo l'esito", "se Giuseppe Conte dovesse sganciare il Movimento 5 Stelle dal governo Draghi si aprirebbe un problema per l'alleanza". Debora Serracchiani , capogruppo dem alla Camera, commenta in una intervista a La Stampa gli ultimi rumors sull'ex presidente del Consiglio: "Sarebbe un problema per il Paese", attacca, "e il Pd lo riterrebbe molto grave, perché in questa fase storica bisogna mettere gli interessi del Paese avanti a quelli dei partiti. Inoltre, è fondamentale che vi sia una forza larga di centrosinistra che appoggia il governo, perché ci consente di dettare l'agenda", "di non lasciare il campo aperto al centrodestra". Anche perché, prosegue la Serracchiani, "ci ​​sono buoni rapporti alla Camera e di collaborazione con M5s, Italia Viva e Leu. Negli ultimi passaggi delicati ci siamo trovati sempre dalla stessa parte del tavolo. Su ogni punto c'è un confronto preliminare tra noi, prima di affrontare ogni tema con la maggioranza".

 

 

Alleanza - Ma sui ballottaggi non è ancora chiaro se ci sarà un'alleanza Pd-M5s: "La mancata alleanza con i 5 Stelle nelle due città non la considero come una prova del nove dei rapporti con M5s. Il Pd deve puntare a vincere. Affrontiamo le elezioni su campi avversi, con Raggi c'è una grande distanza. Capisco che in questa fase si voglia tenere ben distinto il profilo delle candidature, ma sono anche convinta per la mia esperienza che al secondo turno, dove si riparte da zero, si deve essere in grado di parlare a tutti i romani, dagli elettori di Carlo Calenda , a quelli della Raggi".    

 

 

Primarie - La Serracchiani commenta anche i risultati delle primarie del Pd che si sono tenute ieri a Bologna e a Roma. "Complimenti a Gualtieri e Lepore: ora, concluse le primarie, tutti remino dalla stessa parte, si gioca in squadra". E ancora: "Un'ampia partecipazione c'è stata. Direi che queste primarie non possiamo paragonarle alle precedenti, si tratta delle prime fatte durante la pandemia e in condizioni complicate. Sono una scelta coraggiosa a cui non si può rinunciare, sapendo che sta cambiando il rapporto degli elettori con le primarie: c'è una modernità che incombe e dobbiamo tener conto di questo cambiamento".

 

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