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Giuseppe Conte, retroscena e sospetto: la dichiarazione di guerra a Beppe Grillo solo una farsa?

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Cosa c’è dietro lo strappo di Conte a Grillo? Niente, l’ennesimo bluff. Lo rivela Dagospia che scrive che questa è la convinzione di deputati e senatori grillini. "Tutti già sanno che l'ex premier manderà a Beppe Grillo nelle prossime ore la versione modificata dello Statuto, così come l’ha chiesta grillo, a quel punto il comico accetterà e Conte potrà vendersi ai media la sua vittoria di Pirro", scrive il sito di Roberto D'Agostino.

 

 

 

 

Eppure Conte in conferenza stampa era stato chiaro: "Nell'approssimarsi all'appuntamento per il lancio del nuovo corso con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcuni aspetti fondamentali. E' emerso un equivoco di fondo: io credo che non abbia senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni. L'ho sempre detto, non mi sarei mai prestato ad una operazione di facciata, di puro restyling", aveva precisato l'ex premier.

 

 

 

 

 

"Il confronto all'Hotel Forum con Grillo fu molto schietto. Ho elencato alcune carenze, ambiguità che impediscono le grandi potenzialità di questa forza politica che potrebbero dispiegarsi appieno. Ho illustrato una serie di innovazioni secondo me indispensabili. Dall'incontro all'Hotel Forum ci siamo lasciati con il mio impegno a elaborare un progetto di riforma del M5S, che una volta condiviso ci avrebbe fatto partire con il piede giusto. Ho iniziato quindi a lavorare ad una sfida complessa ma anche stimolante. In questi 4 mesi ho studiato tanto, ho studiato gli Statuti del M5S, ho ascoltato suggerimenti di parlamentari, sindaci e singoli iscritti. Beppe sa bene che ho avuto e avrò sempre rispetto per lui. Spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l'emancipazione. Per lui c'è era e ci sarà sempre il ruolo di Garante, ma ci sarà distinzione tra la filiera di garanzia e la filiera degli organi di politica attiva al cui vertice ci deve essere il leader politico e la filiera di controllo", aveva chiarito Grillo. Ma ora la nuova versione di Dagospia sembra aprire tutt'altri scenari.

 

 

 

 

 

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