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Giuseppe Conte, dieci minuti di nulla prima del verdetto: quanto gli mancano le sceneggiate da premier

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Una premessa di 10 minuti prima di arrivare al punto. Giuseppe Conte è tornato in conferenza stampa, proprio come ai tempi della sua presidenza. Un rito che probabilmente gli era mancato: l'annuncio su tutte le pagine social, la diretta Facebook e infine gli immancabili giri di parole. Conte ha spiegato che una diarchia a capo del M5s non è accettabile e che la leadership non può essere dimezzata. Prima del verdetto, però, l'avvocato ha fatto una sorta di cronistoria, da quando lasciò il governo da lui presieduto. "Non dissi subito sì all'entrata nei 5 Stelle", ha raccontato.

 

 

 

Poi ci fu l'incontro con Beppe Grillo e i big all'hotel Forum: "Lì illustrai delle innovazioni per rendere più incisiva la linea politica del Movimento". L'avvocato ha parlato anche dell'enorme sforzo fatto finora: "In questi mesi ho studiato e letto tutto quello che c'era da sapere anche sulla storia dei 5 Stelle, ho parlato con numerosi dirigenti e semplici attivisti". Dopo la cronistoria, la cronaca.

 

 

 

Conte ha raccontato quali siano stati i dissapori con il garante del Movimento negli ultimi giorni: "Ci sono stati degli equivoci con Beppe. Per me le operazioni di facciata e restyling non bastano, lo avevo detto sin da subito. Dobbiamo cambiare noi se vogliamo cambiare la società". Una conferenza dai toni duri, insomma, che l'avvocato del popolo - purtroppo per lui - non ha potuto chiudere con quello che ormai è diventato un classico: "Restiamo distanti oggi per abbracciarci domani".

 

 

 

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