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In Onda, Nicola Morra: "Ecco cosa dobbiamo essere", manettari con la bava alla bocca. Si schiera con Grillo, il M5s al suo peggio

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"Tanti italiani hanno dato fiducia a un Movimento che non avrebbe dovuto essere moderato e liberale, ma radicale e intransigente": Nicola Morra, intervistato da David Parenzo e Concita De Gregorio a In Onda su La7, ha detto la sua sulla faida tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Secondo il senatore, i 5 Stelle hanno subito un'evoluzione nel tempo che li ha allontanati molto dalle loro battaglie iniziali. Insomma, Morra spiega che razza di roba devono essere i grillini: non moderati, manettari, con la bava alla bocca e illiberali.

 

 

 

"All'inizio il M5s voleva la caducazione del contratto di concessione di Aspi, voleva a distanza di 10 anni vedere approvata una legge sull'acqua pubblica", ha spiegato Morra, che poi ha espresso un'opinione anche sulla tanto discussa misura del cashback, ora sospesa per volere del governo Draghi: "Dal mio punto di vista la manovra del cosiddetto cashback è importante ma non decisiva, l'evasione fiscale si contrasta in tutt'altro modo, per esempio impedendo fattura false e artefatte". Una posizione diversa da quella espressa pochi giorni fa da altri pentastellati, come Stefano Patuanelli e Carla Ruocco, che hanno definito la sua sospensione un "errore folle". 

 

 

 

Quando gli è stato chiesto chi, secondo lui, dovrebbe guidare adesso la compagine grillina, lui ha risposto: "Dal 2013 sto facendo una battaglia, spesso in solitaria, affinché il Movimento venga guidato da un'intelligenza collettiva che potrebbe essere espressa attraverso un organismo collegiale eletto dagli attivisti".  A domanda diretta della De Gregorio, "Conte o Grillo?", il senatore ha replicato in maniera molto vaga: "Io sono nato a Genova. Le lascio questo dato biografico per farle capire".

 

 

 

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