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Coronavirus, la resa di Roberto Speranza: "Zone gialle, ragionevole rivedere i parametri"

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Piegata la resistenza anche di Roberto Speranza, mister chiusure, il ministro della Salute ossessionato dalla volontà di volerci tenere chiusi in casa. Si parla del possibile cambio di colorazione delle regioni: allo stato dell'arte, complice l'avanzata della variante Delta, mezza italia rischierebbe l'addio al bianco per passare al giallo già nelle prossime settimane. Questo anche se, ad ora, il sistema ospedaliero sembra reggere alla perfezione, circostanza dovuta alla massiccia campagna vaccinale e al fatto che i nuovi contagi riguardano soprattutto i più giovani.

 

Bene, Speranza - filtravano indiscrezioni fino a poche ore fa - era l'ultimo a non essersi convinto della necessità di rivedere i parametri in base ai quali potrebbero scattare i cambi di colore. Ma ora, come detto in premessa, anche la sua resistenza pare essere stata piegata. "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori", ha infatti affermato Speranza.

 

L'appuntamento è fissato in calendario per martedì, con la cabina di regia sull'emergenza coronavirus chiamata a decidere anche sul cambio dei parametri in questione. Sta per crollare, insomma, il totem della regolamentazione delle fasce a rischio così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi nove mesi. Il punto è che con gli attuali parametri, come detto, rischierebbe di finire in giallo mezza Italia, per certo Sicilia, Sardegna e Campania.

L'ultimo report dell'Iss, diffuso nelle ultime ore, segnalava 19 regioni a rischio moderato con un indice Rt in rialzo a 0,91 rispetto allo 0,66 della scorsa settimana; le previsioni lo danno a 1,2 per il prossimo venerdì, giorno in cui verrà diffuso il prossimo monitoraggio. 

 

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