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M5s, "la dignità non si baratta". Rivolta contro Giuseppe Conte, scattano le purghe: verso l'espulsione, i nomi

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Il Movimento 5 Stelle non trova pace: la riforma della giustizia - passata alla Camera e ora in attesa dell'approvazione del Senato - ha messo a dura prova la compagine grillina guidata da Giuseppe Conte. E proprio quest'ultimo pare non si aspettasse le defezioni a cui poi ha assistito in Aula al momento del voto. Il fronte del dissenso ha visto al suo interno ben 13 deputati. Di questi, in due hanno espresso voti contrari, Giovanni Vianello e Luca Frusone; una si è astenuta, Angela Masi; e 16 erano gli assenti (sei, però, avrebbero avuto delle attenuanti secondo i 5 Stelle).

 

 

 

L'ipotesi più accreditata per i due "ribelli" è quella dell'espulsione dal Movimento. "Mi dispiacerebbe se così fosse. Ma se mi vogliono cacciare perché ho votato contro trivelle e inceneritori ne prendo atto. Per me la dignità e il rispetto della parola data non sono barattabili", ha commentato a caldo Vianello al Corriere della Sera. Poi ha aggiunto che "non ci sono più le condizioni per stare in questo governo: stanno smontando tutti nostri successi e sarà impossibile vigilare sul Pnrr". Scendendo nel dettaglio della riforma, ha spiegato il motivo del suo no: "C’è il rischio di impunità per i reati ambientali ed è inaccettabile proprio nel momento in cui parliamo di transizione ecologica. Oltretutto il problema della tagliola ai processi si pone anche nei confronti dei reati contro la pubblica amministrazione, che spesso vanno a braccetto con quelli ambientali".

 

 

 

Il leader in pectore del Movimento, stando al retroscena del Corriere, sarebbe rimasto molto deluso da quanto successo in Aula. E se da una parte c'è chi si schiera con lui, dall'altra c'è chi invece lo attacca: "Ha confuso l’autorevolezza con l’autoritarismo", ha detto qualcuno in riferimento al duro attacco che Conte ha riservato in assemblea ad Alessandro Melicchio, reo di aver votato con l’opposizione. Dal Movimento spiegano: "È sembrato eccessivo. Per questo c’è molta insofferenza nelle ultime ore".

 

 

 

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