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Dritto e Rovescio, Giorgia Meloni contro Lamorgese: "Severa coi ristoratori, non con quella banda di fattoni"

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Torna Paolo Del Debbio con il suo Dritto e Rovescio. Torna rigorosamente su Rete 4. Ed ecco che nella prima puntata della stagione, di giovedì 9 settembre, tra gli ospiti figura Giorgia Meloni, l'agguerritissima leader di Fratelli d'Italia che si concede in una lunga intervista a tutto campo. E tra i vari temi affrontati ecco Luciana Lamorgese, a cui riserva una critica serratissima, e vaccino e Green Pass, due temi sui quali la Meloni riserva aspre critiche al governo.

 

"Ribadisco che la Lamorgese si deve dimettere, è un pessimo ministro degli Interni - parte in quarta la Meloni -. Rappresenta uno Stato bravo a fare il forte con i deboli e il debole con i forti. Ricordo che Lamorgese è lo stesso ministro che faceva rincorrere gli italiani con i droni sulla spiaggia durante il lockdown, che multava i ristoratori distanziati che manifestavano contro il governo. E quello che abbiamo visto quest'estate con il rave a Viterbo è imperdonabile: lei si chiede perché questi scappati di casa non sono andati in altre nazioni? Perché non glielo fanno fare. Quando sento dire che la Lamorgese ha lavorato benissimo, penso che lo pensino Mario Draghi e i fattoni di tutta Europa, che sono venuti a fare un rave di sei giorni proprio in Italia. La fermezza che ha avuto con i ristoratori multati non si poteva avere con questa banda di fattoni che è venuta da tutta Europa?", chiede la Meloni.

 

Dunque, sui vaccini: "La verità? I dati sono abbastanza chiari: il vaccino non ferma il contagio. Spera, probabilmente, l'aggravarsi della malattia e il rischio della terapia intensiva. Ma allora tu non puoi mettere il Green Pass per dire che vuoi fermare il contagio - premette la leader di FdI -. L'alternativa? Fare tutto ciò che si continua a non fare: si parla di Green Pass perché anche quest'anno il governo non si è preparato alla ripresa. I mezzi pubblici, per esempio non sono stati potenziati nemmeno quest'anno". Dunque la Meloni rimprovera al governo i ritardi e la confusione sulla scuola e sulle lezioni in presenza. Il rischio? "Un altro anno in dad, di didattica a distanza", conclude con un allarme Giorgia Meloni.

 

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