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Un posto al sole, delirio M5s: "Mario Draghi aiutaci tu". Appello al premier per la fiction: ecco la priorità dei grillini

Brunella Bolloli
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Maronna mia che guaio se cambiano l'orario a "Un posto al Sole"! San Gennaro aiutaci tu. Anzi, ci pensi Mario Draghi, il premier che tutto può, perfino mettere insieme nello stesso governo Pd e Lega, Cinquestelle e renziani, sostenitori dell'obbligo vaccinale e scettici del certificato verde, europeisti convinti ed europeisti a fasi alterne, che incassa il via libera dei sindacati più a sinistra e allo stesso tempo gli applausi degli industriali. Ecco, il super banchiere del whatever it takes, stavolta, ha un'altra missione impossibile da affrontare: placare la rivolta dei fan napoletani della soap più longeva d'Italia. A Draghi, infatti (che notoriamente ha molto tempo libero soprattutto per guardare la tv), si è rivolto il deputato M5S, Luigi Iovino, autore di un'interrogazione parlamentare in cui chiede direttamente al presidente del Consiglio di adoperarsi in fretta perché «la nota fiction», come la chiama il grillino, «rischia ora di subire un'inevitabile crisi di ascolti a seguito della decisione di spostare l'orario di messa in onda delle 20.45, per fare spazio all'ennesimo talk politico». 

 

Il 28enne ex studente universitario, nato a Napoli ed eletto alla Camera nel 2018, dal 2020 promosso "Facilitatore regionale in Campania per le Relazioni Interne del Movimento Cinquestelle", era un bimbo di pochi anni quando su Rai3 è andata in onda la prima puntata di "Un Posto al Sole" (Upas) e forse non sarà neppure un assiduo telespettatore della saga familiare dei Palladini ambientata nel grande condominio di Posillipo, Villa Paladini appunto, gestito dal portiere Raffaele, impersonato dall'indomito Patrizio Rispo, che rappresenta anche "la storia" della serie e che nella vita pare simpatizzi proprio per Grillo e i Cinquestelle. Chissà se è questo il motivo per cui il facilitatore Iovino si è preso così a cuore la vicenda da rivolgersi nientemeno che a super Mario. O sarà che è proprio Napoli la città a cui grillini si aggrappano con tutte le loro forze per sentirsi ancora protagonisti: Giuseppe Conte, infatti, si è praticamente intestato la vittoria del suo ex ministro Gaetano Manfredi al Comune, mentre altrove il Movimento si è schiantato. All'ombra del Vesuvio, poi, la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza registra livelli da record e quindi meglio non scontentare tutti questi potenziali elettori. 

 

La questione che fa perdere il sonno al pentastellato sono le indiscrezioni relative all'arrivo di un programma serale di Lucia Annunziata. Il talk-show nuovo di zecca della giornalista sfratterebbe la fiction al tardo pomeriggio violando, oltretutto, come ha scritto Michele Masneri sul Foglio, la sacra fascia dell'access prime time. Un affronto che le sigle sindacali della Rai sono pronte a respingere con manifestazioni di piazza, mentre per ora la protesta è scattata nella piazza virtuale di Twitter. "Upas", del resto, fa dei numeri da cinema: in 25 anni di onorato servizio, pari a 5800 puntate, ha dato lavoro a oltre 2000 attori, 120 registi e oltre 100mila comparse, senza contare gli operatori e le figure professionali che si sono avvicendate nel confezionamento della soap. Una sorta di Beautiful in salsa partenopea, che ha il merito di avere sfornato attori diventati poi protagonisti di film e serie più impegnate e che adesso sembra diventata la priorità dei 5Stelle. «Ci pensi il premier Draghi», è l'appello di Iovino. Ma Super Mario ora è impegnato su altri canali.

 

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