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Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale? L'ipotesi del "doppio presidente", corto circuito costituzionale

Mario Draghi

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Che cosa succederebbe se il presidente del Consiglio Mario Draghi venisse eletto presidente della Repubblica? Nella storia italiana sarebbe la prima volta che un premier passi direttamente da Palazzo Chigi al Quirinale, non è mai accaduto prima. E questo, come riporta il Messaggero, pone alcuni interrogativi a livello di procedure istituzionali.

 

 

Il costituzionalista Giovanni Guzzetta, sentito dal quotidiano romano, spiega che "se Draghi fosse eletto" come successore di Sergio Mattarella al Colle, "formalmente fino al momento in cui non presta giuramento come presidente, non vi sarebbe incompatibilità con la carica di premier". Tuttavia, continua l'esperto, "per ragioni di opportunità sarebbe verosimile che si dimettesse".

 

 

Ma attenzione, perché le dimissioni di Draghi da presidente del Consiglio verrebbero accolte da Mattarella che - visto che scade il 3 febbraio - sarebbe ancora nel pieno delle sue funzioni. Soltanto dopo il giuramento come capo dello Stato, visto che questa carica è incompatibile con qualsiasi altra Draghi decadrebbe da capo del governo. A quel punto, in base alla legge 400 del 1988 che regola l'attività dell'esecutivo, a Palazzo Chigi scatterebbe l'interim del ministro più anziano, che è Renato Brunetta.

 

 

Non ci sono però indicazioni normative specifiche per questo caso e siccome mancano i precedenti, i costituzionalisti non sono concordi tra loro. Secondo Fulco Lanchester, per esempio, Mario Draghi decadrebbe da premier nel momento stesso in cui venisse eletto presidente della Repubblica e accettasse l'incarico, quindi già prima del giuramento. Come finirà?

 

 

 

 

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