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Matteo Salvini, la bomba (con Giorgetti al suo fianco): "Chi vuole dividere il centrodestra". Lega, nuovi assetti

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) Ci volevano i giovani della Lega e il caro bollette per far salire sullo stesso palco Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti e farli schierare dalla stessa parte della barricata. Perché quando si parla di imprenditori e dei modi in cui aiutarli la Lega si compatta e rema dalla stessa parte. Ad aprire le danze è stato il leader del Carroccio che arrivando al convegno organizzato a Erba spiega: «In settimana avrò un incontro con il ministro Cingolani. Parleremo del nucleare pulito e sicuro e di come l'Italia dovrà giocare un ruolo importante in questa partita. Tutto il mondo va in quella direzione, l'Unione Europea invita ad andare in quella direzione, gli Stati Uniti e la Francia vanno in quella direzione. Non possiamo perdere il treno del nucleare di ultima generazione, altrimenti saremo dipendenti dagli altri. Se Pd e Cinquestelle continuano con i no ideologici, fanno il male del Paese».

 

Passano pochi minuti e dal palco dello stesso evento Giorgetti sposa in pieno la linea del segretario: «Sul nucleare pulito bisogna ragionarci. Bisogna decidere se essere autosufficienti nella produzione dell'energia o continuare a dipendere dagli altri. Se scegliamo la prima strada continueremo ad avere bollette più alte e ad essere meno competitivi. Chi vi dice che si può andare avanti solo con le energie naturali- spiega ai ragazzi in platea - vi sta raccontando balle e non vuole bene all'Italia». Non solo il nucleare pulito, nei pensieri di Salvini c'è anche il taglio delle tasse e delle bollette di luce e gas. Tanto è stato fatto, ma tanto c'è ancora da fare: «Sono contento di quello che la Lega sta ottenendo al governo. Otto miliardi di taglio di tasse per tutti, dipendenti, pensionati, partite iva e lavoratori autonomi che erano stati dimenticati in precedenza». E ancora: «Abbiamo portato a casa trecento milioni in più sul taglio delle bollette di luce e gas, ma su questo occorre più coraggio. In Parlamento la Lega cercherà una maggioranza per trovare ulteriori soldi per tagliare i rincari delle bollette che rischiano di essere un disastro per famiglie, artigiani e imprese». Su dove trovare queste risorse aggiuntive Salvini rilancia un'idea forte: «Togliendo un po' di soldi ai furbetti del reddito di cittadinanza, visto che ci sono migliaia di persone che prendono questi contributi e poi vanno in settimana bianca col Mercedes. Tagliare una parte di questo spreco sarà l'obiettivo dei nostri parlamentari nei prossimi giorni».

Al Lariofiere di Erba si respira un'aria di Lega antica. E se Giorgetti dà al suo intervento un'impronta "bossiana", tenendo alla platea una vera e propria lezione di storia dell'economia, Salvini prova a riportare serenità nel partito. E la platea fatta di giovani aiuta entrambi a realizzare i loro intenti. Giorgetti spiega ai leghisti in erba che «ci sono due tipi di economia. Quella socialista dove fa tutto lo Stato e l'altra dove lo Stato aiuta gli imprenditori. La via giusta è la seconda», dice il ministro spiegando alla platea che «non dovete farvi fregare da chi predica la sostenibilità ambientale. Da sola non potrà realizzarsi. La strada è quella di un triangolo fatto di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un esempio? Con l'auto elettrica oltre a consegnarci mani e piedi alla Cina, verranno licenziati i due terzi della manodopera impiegata nel settore automotive. Questo non è il futuro che vogliamo». Salvini, dal canto suo, con la forza del politico che sa fiutare i malumori e lo smarrimento della sua base, si confessa definendosi «militante tra i militanti» e ricordando di come «da giovane leghista quante volte non ho capito le decisioni dei vertici e mi sono chiesto se ne valeva la pena? Quante volte mi sono addormentato candidato e mi sono svegliato che al mio posto c'era un altro? In questo momento delicato vi chiedo fiducia e pazienza. Siamo sulla strada giusta e vinceremo, andremo al governo e cambieremo il Paese».

 

Nella giornata brianzola c'è tempo anche per parlare di Quirinale e centrodestra. «Sto lavorando affinché l'elezione del Presidente della Repubblica sia la più larga possibile e per una volta vorrei che l'eletto non avesse in tasca la tessera del Pd». Salvini, però, tiene le carte coperte e non fa nomi. Perché non è a Varsavia al congresso dei sovranisti europei, gli viene domandato? «Perché ho preferito i giovani della Lega. Ma io continuo a lavorare per un centrodestra unito in Italia e in Europa, ma qualcuno mi sembra non lavori in questo u senso...».

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