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Quirinale, Matteo Salvini: "Chi sarà il prossimo presidente". Il cavillo che manda al tappeto il Pd: ecco perché non conterà nulla

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Mentre Matteo Renzi dichiarava dal palco di Atreju che “stavolta i king maker siete voi” davanti a Giorgia Meloni, anche Matteo Salvini ribadiva il ruolo nevralgico del centrodestra nella prossima elezione del presidente della Repubblica. Una centralità che è strategica ma soprattutto numerica: “La Lega ha l’onore di guidare un centrodestra che ha le carte giuste per essere protagonista della scelta di un presidente che, finalmente, non abbia in tasca la tessera del Pd”.

 

 

Un capo dello Stato scelto in “condivisione”, termine utilizzato sia da Salvini che da Renzi: segno che forse l’asse dei due Matteo esiste davvero per quanto concerne il Quirinale. “Io da lunedì chiamerò tutti i segretari dei partiti - ha dichiarato il segretario leghista - dal più piccolo al più grande, per dire sediamoci intorno a un tavolo e parliamone. Non c’è un articolo 1 bis della Costituzione che dica che il presidente della Repubblica debba sceglierlo il Pd. Stavolta i numeri sono in mano nostra”.

 

 

L’identikit tracciato da Salvini è piuttosto chiaro: “Io non voglio un presidente della Repubblica amico di Salvini o della Lega, ma vorrei che il prossimo capo dello Stato permetta a chi vince le elezioni il diritto di governare senza se e senza ma”. Un identikit che sembra corrispondere al nome di Pierferdinando Casini, su cui potrebbe convergere sicuramente Renzi e forse anche il Pd…

 

 

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