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Giorgia Meloni, la stoccata al Pd: "È l'ufficio stampa di Macron. Ma vi rendete conto?". E sul Quirinale rilancia Berlusconi

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Una via precisa da seguire nei prossimi mesi a partire dall’elezione del Capo dello Stato. Questa la linea tracciata da Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, al termine della manifestazione di Atreju a Roma, arrivata quest’anno alla sua 23esima edizione. “E’ necessario uscire dal pantano della Repubblica parlamentare ed entrare nella Repubblica presidenziale - sottolinea la Meloni - il centrodestra ha i numeri per essere determinante per l'elezione del Capo dello Stato. Vogliamo un patriota e non accetteremo compromessi".

 

Un giudizio poi sul premier Mario Draghi e sul suo essere patriota: "Non ho ancora elementi - spiega la Meloni questa volta durante la trasmissione Mezz’ora in più su Rai 3 - ci sono dei dossier che per me sono fondamentali per fare questa valutazione: Tim, autostrade, Borsa. Una serie di tematiche che raccontano più  delle parole quanta disponibilità ci sia a difendere l'interesse nazionale italiano. Sulla vicenda di Draghi io sto all'opposizione del governo. Quando ho parlato di Draghi al Quirinale, anche se non si sa cosa voglia fare, io ho detto che aprirebbe con maggiore facilità la strada delle elezioni anticipate e noi siamo favorevoli al voto. Ma noi apriremmo comunque il tema, anche con Draghi a Palazzo Chigi, il suo mandato è legato a quello di Mattarella”, precisa la Meloni.

 

La Meloni però un nome favorito ce l'ha ed è quello di Silvio Berlusconi: "Non ho detto che deve essere un esponente del centrodestra al Quirinale ma che il centrodestra è determinante, quindi no a un esponente che rappresenta una parte, sempre la stessa.  Ma ora il centrodestra ha le carte in regola se rimane compatto". Infine una stoccata al centrosinistra: "Il Pd  cerca un presidente della Repubblica che sia gradito ai francesi, io rimango di sasso ma tragicamente non mi stupisce, perché la sinistra ha fatto il procacciatore degli interessi per il governo francese in maniera tragicamente palese. Il Pd è l'ufficio stampa di Macron. Ma vi rendete conto? Questo è l'europeismo a cui dovremmo piegarci? No grazie". conclude la Meloni.

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