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Stato d'emergenza, scontro tra Mario Draghi e Roberto Speranza: la verità sulla decisione del premier

Mario Draghi

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Mario Draghi in Consiglio dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo, di conseguenza sono procrastinati i poteri di ordinanza del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il ruolo consultivo del Comitato tecnico-scientifico e le prerogative del Commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, che potrà qualora ce ne fosse bisogno, agire in deroga alle normative generali. E sarà prorogato pure il Green pass.

 

 

Il presidente del Consiglio, rivela in un retroscena il Fatto quotidiano, si sarebbe risparmiato molto volentieri la proroga ma poi, dopo le pressioni di Roberto Speranza sull'aumento dei contagi da Covid, ha ceduto. In questo modo lo stato d'emergenza supererà i 24 mesi dalla prima delibera (31 gennaio 2020), cioè il limite previsto dal Codice della Protezione civile, che però l'esecutivo ritiene superabile con decreto legge essendo contenuto in una legge ordinaria. Ma l'idea di Palazzo Chigi è che questi mesi ulteriori possano servire a uscire finalmente dall'emergenza.

 

 

E in senso strettamente politico questa breve proroga lascia aperta per Draghi la strada del Quirinale "anche se forse allontana un po' la meta: certifica, infatti, che le sue regole di ingaggio alla guida del governo sono ancora valide. Ma trattandosi di una proroga breve, il presidente del Consiglio offre al suo eventuale successore il tempo di organizzarsi, di decidere come andare avanti".

 

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