La ministra Dadone raddoppia i fondi per le celebrazioni del Partito comunista
E alla fine, Covid o non Covid, tasse o non tasse, i soldi per celebrare il centenario della nascita del Pci si sono trovati. Non solo. Sono stati raddoppiati, rispetto all'inizio. Sono passati, infatti, da 400mila a 800mila. Esattamente il doppio. Alla faccia delle polemiche che, già allora, due anni fa per l'esattezza, aveva sollevato la notizia. Ma, come spesso capita, basta aspettare che passi la bufera. E così, mentre il Parlamento è concentrato a chiudere la legge di bilancio, ecco spuntare un decreto che, zitto zitto, destina 800mila euro, solo per l'anno 2021, a «iniziative culturali e celebrative relative al Centenario della fondazione del Partito comunista italiano».
AVANTI, C'È POSTO - La presidenza del Consiglio, con una apposita struttura di missione, ha pubblicato, il 3 dicembre scorso, l'avviso pubblico per selezionare i progetti. Potranno partecipare «enti pubblici o privati senza fini di lucro, istituzioni» o altri soggetti che intendano ricordare la fatidica data con «ricerche originali sviluppate anche grazie a borse di studio», ma anche «convegni, corsi, seminari, pubblicazioni», oppure progetti che mettano in rete «università, enti, istituti, fondazioni», o ancora opere di «musica, cinema, televisione, teatro, nuove tecnologie» o «progetti di comunicazione e digitalizzazione». Insomma, la torta è generosa, c'è spazio per tutti. Il decreto, che dà attuazione a un articolo della legge di bilancio del 2019, è firmato - scherzo del destino - dal ministro Fabiana Dadone, M5S, che è responsabile delle Politiche giovanili, ma ha anche la delega in materia di anniversari nazionali. Ricordiamo, però, le puntate precedenti. Nel 2019 viene presentato un emendamento in legge di bilancio, a firma Daniele Manca, Francesco Verducci, Vasco Errani, che stanzia 400mila euro in due anni (2020 e 2021) per il centenario del Pci. La notizia fa scalpore, piovono critiche. Alla fine viene riformulato e viene eliminata la cifra iniziale. Nell'ultima versione si prevede che l'anniversario sia finanziato «sulla base delle risorse disponibili sul bilancio» della presidenza del Consiglio. Scoppia la pandemia, tutto si ferma. A due anni di distanza, quando ormai tutti si erano scordati del Pci, spunta il decreto ministeriale che stanzia per le celebrazioni 800mila euro. Il decreto dà seguito al famoso emendamento contenuto nella legge di bilancio del 2019 e che, alla fine, non indicava una cifra precisa. All'articolo 2 del decreto firmato dal ministro pentastellato si spiega che la «Struttura di missione», creata presso Palazzo Chigi, «provvederà - tramite avviso pubblico - all'avvio delle procedure amministrative e contabili per l'assegnazione delle risorse finalizzate alla promozione di iniziative culturali e celebrative relative al Centenario della fondazione del Partito comunista italiano».
LE REGOLE - Al comma 3 dell'articolo 2 si specifica che «la dotazione prevista per l'attuazione del presente decreto è pari a euro 800.000,00 per l'anno 2021». Si spiega, quindi, che i destinatari sono «enti pubblici e privati senza fine di lucro, beneficiari del contributo di cui al presente decreto, mediante idonea procedura di selezione di progetti celebrativi del suindicato Centenario». Nel documento successivo, l'allegato A, si indicano, poi, le «finalità» e i «criteri» a cui si devono attenere i progetti per poter accedere al finanziamento. Quanto alle prime, l'obiettivo deve essere la «promozione e divulgazione, a livello nazionale e/o internazionale con particolare riguardo verso le giovani generazioni - degli eventi, delle personalità e delle motivazioni storico, sociali e culturali, che portarono alla fondazione dello stesso (il Pci, n.d.r), anche attraverso un sostegno mirato alle attività di studio e ricerca svolte presso le università, gli enti di ricerca, le fondazioni, gli istituti, le associazioni di carattere culturale, storico, politico e sociologico». Riguardo al tipo di progetto, il raggio è ampio: possono chiedere finanziamenti ricerche, convegni, seminari, pubblicazioni, opere di musica, cinema, teatro, nuove tecnologie. L'ammontare massimo è di 50mila euro per progetto, ogni soggetto può presentare una sola iniziativa, ma si possono cumulare con altri fondi o co-finanziatori. Ci sarà una graduatoria per gli enti privati e una per i pubblici. Avanti popolo, c'è posto.