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Quirinale, "tecnicamente impossibile": il cavillo che impedisce di votare in primavera

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Pur volendo, non sarà tecnicamente possibile votare anticipatamente la prossima primavera, subito dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. La bomba arriva da Alberto Maggi, che su affaritaliani.it scrive che “chi teme o spera nelle elezioni dopo la partita del Quirinale sta facendo i conti senza l’oste. In particolare è l’ipotesi Mario Draghi al Colle a far temere (o sperare) le urne)”.

“Ma non sarebbe comunque così - ha aggiunto Maggi - almeno non prima di settembre-ottobre, proprio perché tecnicamente non è possibile votare in primavera. Una variabile fondamentale nessuno sta valutando in queste fasi concitate di preparazione alla sfida per eleggere il successore di Sergio Mattarella”. Ma che cos’è che nel concreto impedisce di tornare al voto? Il fatto che dopo la riduzione del numero dei parlamentari, avvenuta in seguito al referendum popolare, la legge elettorale non è stata adattata alla nuova composizione di Camera e Senato.

In particolare a rappresentare un ostacolo determinante è la parte della legge elettorale che riguarda i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere: quest’ultime non sono state riviste dopo il referendum. E adesso non ci sono i tempi tecnici per ridisegnare i colleghi elettorali: di conseguenza il ragionamento di eleggere il nuovo presidente della Repubblica e poi andare a votare subito non starebbe più in piedi.

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