Cerca
Logo
Cerca
+

David Sassoli e il tumore, "dieci anni fa". Dopo la morte emerge una tragica verità: "Se Dio c'è. che non vi perdoni"

  • a
  • a
  • a

"Una informazione per i miserabili no-vax che stanno speculando sulla scomparsa di David Sassoli". Su Twitter il giornalista del Foglio e di Radio Radicale David Carretta non ha mezze misure, giustamente, con chi propala sui social deliranti teorie sulla morte del presidente del Parlamento europeo uscente, stroncato da una grave complicanza determinata da una disfunzione del sistema immunitario. Da mesi lottava contro una aggressiva forma di tumore ed era ricoverato nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone dallo scorso 26 dicembre.

 

 

 

 

Solo lunedì pomeriggio si sono però diffuse le prime indiscrezioni sui suoi problemi di salute. I no vax hanno iniziato a insinuare che la morte dell'ex giornalista del Tg1 ed esponente del Pd sia legata ai vaccini. Un orrore a cui Carretta, che da corrispondente tra Bruxelles e Strasburgo Sassoli lo conosceva benissimo, risponde così: "Dieci anni fa aveva subito un trapianto di midollo a seguito di un mieloma, tumore delle plasmacellule. Che un dio, se c'è, non vi perdoni".

 

 

 

 

Lo scorso novembre, Sassoli aveva avuto avvisaglie drammatiche e dopo essere rimasto lontano dalla politica per qualche giorno aveva pubblicato un video su Twitter spiegando di essere stato colpito da una brutta polmonite da legionella: "Ringrazio i medici per la loro competenza e attenzione, ringrazio i miei colleghi parlamentari di ogni colore politico per la vostra vicinanza, e voi cittadini, che mi manifestate affetto e solidarietà. La polmonite è una brutta bestia, la cosa importante è evitare ricadute e la convalescenza deve essere adeguata".

 

 

 

 

 

 

Poche settimane dopo, aveva annunciato l’intenzione di non ricandidarsi alla guida del Parlamento europeo. Si era parlato di un problema politico, con la "staffetta" tra socialisti e popolari. C'era già l'ombra del Quirinale, tra l'altro, e l'ex mezzobusto del Tg1 era stato inserito nella lunga lista dei papabili, considerando il suo pedigree europeo, la sobrietà e l'esperienza a vari livelli. La verità, purtroppo, era un'altra. Tragica.

Dai blog