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FdI, Francesco Lollobrigida contro la Lega: "Dimostri la sua buona fede. Se lo ricordano Gianfranco Fini?"

Francesco Specchia
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Nell'ordalia perenne del centrodestra, all'ombra di un'invocata rivoluzione della politica, rocciosamente all'opposizione, Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, vive le ansie dei suoi elettori. E sono parecchie.

Caro Lollobrigida, eravate contro la rielezione di Mattarella. Perché allora tra i 53 applausi del suo discorso c'erano anche i vostri?
«Di Mattarella non abbiamo apprezzato il settennato passato, ma siccome Fratelli d'Italia ha rispetto delle istituzioni repubblicane, abbiamo applaudito non l'uomo ma il Presidente. Inoltre il suo discorso d'insediamento era in netta discontinuità col settennato precedente su molti temi sui quali non concordavamo. Ma ora confidiamo negli impegni pro futuro: contro i poteri sovranazionali che condizionano le democrazie e a favore dei moniti contro gli eccessi della magistratura (abbiamo proposto una commissione Palamara per accertare eventuali scandali di cui Mattarella, in veste di presidente del Csm, non è intervenuto sufficientemente e che possano incidere sulla vita pubblica e privata dei cittadini). Abbiamo apprezzato di Mattarella gli strali contro chi sfrutta l'immigrazione clandestina».

Ottimo. Però non conviene anche lei che i giorni del Colle siano stati la sconfitta della politica, una vostra figura cacina?
«Direi che è la presa d'atto di una delegittimazione di questo Parlamento, e di un distacco tra i partiti e il consenso popolare. Considerando la prossima riduzione del numero dei parlamentari, c'è stato accanimento nel mantenere in vita un Parlamento incapace di trovare un presidente tra 60 milioni di italiani e richiamando l'uomo che, a sua detta, non voleva più ricoprire quel ruolo. Per tenersi ancora un governo litigioso e inefficace».

Lei aveva personalmente proposto una legge costituzionale sull'elezione diretta del capo dello Stato. Che fine ha fatto, dato che siamo in tema?
«Il 28 febbraio verrà finalmente discussa la nostra proposta per far sì che a decidere per il Colle non siano gli intrighi di Palazzo ma i cittadini. E poi avremo un'altra proposta di legge che vieti il doppio mandato per il Capo dello Stato. La cui rielezione non è prevista dalla Costituzione se non in casi urgenti come la guerra. È un principio che tende ad evitare derive autoritarie».

Un impietoso sondaggio Swg fotografa la sfiducia verso la politica. Molto più del solito, intendo.
«Il centrodestra per 30 anni ha rappresentato la maggioranza degli italiani, da qualche tempo, alle Camere, non si dimostra all'altezza. I nostri elettori vogliono scelte chiare, che non sono compatibili all'allearsi con la sinistra e il M5S. E non troviamo la scusa dell'emergenza: la pandemia c'è da due anni il mandato quirinalizio ne dura sette, suvvia. Detto ciò, Fratelli d'Italia ora ha il 21% dei consensi grazie alla coerenza e alla lealtà; la stessa SWG ci attribuisce un +0,7%, Tecnè arriva quasi al +2%...».

Botte di voti però non vi faranno, ahimè, governare da soli. Salvini propone una federazione di centrodestra sul modello dei Repubblicani americani. Voi ci stareste?
«Non è nei progetti. Con gli elefantini, ai tempi di Fini e An, abbiamo già dato. E poi s' è visto com' è andata. No grazie. Per il centrodestra unito serve altro».

Per esempio?
«Atti. Atti concludenti: sull'invasione dei clandestini aumentata di 15 volte rispetto la 2019, sul contrasto alla povertà, sulle bollette e sull'energia. Perfino sulla questione della vaccinazione per bambini: non sta né in cielo né in terra che a un 12enne sia impedito di fare sport perché non vaccinato. Così come è assurdo che, per entrare in un hotel, un italiano necessiti del green pass rafforzato e uno straniero no. Finora abbiamo visto solo una legge Finanziaria zeppa di marchette, e patti di basso profilo fra i partiti».

Mi pare di capire che non vedete all'orizzonte un incontro con Salvini (né qui, né in Europa).
«No. La Lega deve dimostrare la sua buona fede per un progetto autentico di centrodestra, alternativo alla sinistra e ai 5 Stelle. Il nostro percorso è quello. La lega in Europa sta in un gruppo identitario con Afd e Le Pen, noi preferiamo rimanere nel gruppo dei Conservatori di cui Giorgia è presidente. Cercare di far crescere un centrodestra europeo credibile alternativo ai progressisti è un grande progetto; a noi non interessano le confluenze strumentali solo per formare gruppi più grandi numericamente ma non in grado di incidere davvero nella costruzione di una Europa forte e autorevole».

Bene. La vedo dura, tra voi. Anche per la legge proporzionale che ora sembra la preoccupazione di tutti.
«A proposito. Il fatto che con tutto quello che abbiamo da fare, i partiti si mettano a pensare di cambiare la legge elettorale mi pare assurdo. Noi ora dobbiamo riunirci - non in una stanzetta a pane e acqua ma in modo trasparente, rendicontando di tutto gli italiani- e risolvere i problemi veri. Se non ci riusciamo, il Parlamento si dimostrerà inidoneo, e servirà andare al voto...». 

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