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Catasto, fonti della Lega: "Ecco la nostra proposta". Mario Draghi spalle al muro, venti di crisi

Draghi e Salvini

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Mentre l’attenzione è ovviamente tutta spostata sulla guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione russa ordinata da Vladimir Putin, il governo presieduto da Mario Draghi deve fare i conti con un problema a lungo rimandato, quello legato alla riforma del catasto, contenuta nella delega fiscale. Quest’ultimo è un provvedimento legato al Pnrr e quindi Palazzo Chigi pretende unità, ma stavolta il centrodestra è compatto sul “no”.

 

 

Questo perché si teme che dietro la mappatura degli immobili si nasconda un nuovo salasso per i proprietari, che quasi sicuramente vedrebbero rialzati gli attuali valori catastali. La risposta di Draghi è sempre stata una: si deve fare e comunque se ne parlerà solo dal 2026, perché da allora dovrebbe cominciare la revisione. Una spiegazione che però non convince Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e per questo tira un’aria di crisi all’interno del governo.

 

 

“In queste ore drammatiche - fanno sapere fonti della Lega - la nostra priorità è fermare la guerra valorizzando il ruolo dell’Italia, storicamente capace di grande equilibrio internazionale”. Però il partito di Matteo Salvini rimane impegnato anche in materia di riforme: “L’obiettivo è impedire l’aumento delle tasse a cominciare da quello sulla casa. In un momento così drammatico è quanto mai necessario evitare forzature e il rischio di nuove stangate. La mediazione proposta dalla Lega e dal centrodestra di governo è un punto di equilibrio ragionevole, che scongiura nuove imposte e sollecita la caccia agli immobili fantasma”.

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