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Ucraina, per far approvare lo "ius scholae" la sinistra sfrutta anche i bambini di Kiev

Alberto Busacca
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I giallorossi ci riprovano con lo ius soli "corretto". E per tentare di farlo passare utilizzano pure i bambini ucraini. La scorsa settimana, alla Commissione Affari costituzionali della Camera, il grillino Giuseppe Brescia ha presentato una proposta di testo unificato sulla cittadinanza in cui è prevista l'introduzione dello ius scholae, cioè il diritto di ottenere il passaporto italiano per i minori stranieri (nati in Italia o che siano arrivati nel nostro Paese entro il compimento del dodicesimo anno di età) che abbiano frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione. Una mossa, questa, che non è però piaciuta per niente al centrodestra. Con la Lega che si è subito fatta sentire. «Altro che ius scholae», ha spiegato il deputato Igor Iezzi, capogruppo Lega in commissione Affari costituzionali, «questo è uno ius soli mascherato. Il solito cavallo di Troia per allargare le maglie del riconoscimento della cittadinanza italiana. Pd e Cinque Stelle evitino di ingolfare i lavori della commissione con un provvedimento che non passerà mai. Se non se ne sono ancora accorti, c'è una guerra in Ucraina e il costo stratosferico delle bollette a cui pensare».

 

 

 

Già, i numeri dicono chiaramente che far passare questo provvedimento è molto difficile. E quindi? E quindi il Pd tenta di ricondurre alla guerra in Ucraina anche questa battaglia che col conflitto in corso non c'entra nulla. «L'iniziativa del presidente Brescia sullo ius scholae è lodevole e offre l'opportunità di poter approvare una legge sulla cittadinanza entro la fine della legislatura», ha detto qualche giorno fa la deputata dem Lucia Ciampi, membro della commissione Affari costituzionali. «La pace», ha aggiunto, «si costruisce prima di tutto promuovendo modelli virtuosi di integrazione. Mi auguro che dopo la presa di posizione del M5S anche le altre forze di governo scettiche, a partire dalla Lega di Salvini, ieri amico di Putin ed oggi pacifista pronto a tutto, facciano una seria riflessione sui modelli di società che vogliamo lasciare ai nostri figli». Se Salvini vuole dimostrare di essere davvero per la pace, quindi, dovrebbe appoggiare lo ius scholae demo-grillino... 

 

«Lo ius scholae non è un cavallo di Troia per allargare le maglie del riconoscimento della cittadinanza», ha poi attaccato Camilla Sgambato, della direzione nazionale del Pd, rispondendo alla Lega. Ma non è vero che il Parlamento oggi avrebbe altro di cui occuparsi? Secondo la Sgambato no: «Questo benaltrismo fa indietreggiare i diritti fondamentali. Peraltro, anche gli stessi studenti ucraini che studiano da anni nelle nostre scuole ce lo chiedono». Insomma, il Pd è passato in un attimo da "ce lo chiede l'Europa" a "ce lo chiede l'Ucraina"... 

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