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Luigi Di Maio e Putin "animale", Centinaio: "Quelli che si considerano i buoni...", bomba sulla maggioranza

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Insultare Vladimir Putin non ha senso, anzi è controproducente. Gian Marco Centinaio, sottosegretario all'Agricoltura ed esponente di spicco della Lega, apre ufficialmente un nuovo fronte all'interno del governo, polemizzando direttamente con il premier Mario Draghi ma soprattutto con Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. 

 

 



"La speranza - sottolinea Centinaio in una intervista a La Stampa - è che quelli che si considerano i buoni, dalla parte dei giusti, abbassino i toni. Sono dell'idea che la guerra si risolva con la diplomazia, ma la diplomazia non la fai continuando a insultare l'avversario e il nemico. C'è un detto che dice: chi ha più intelligenza la usi, ecco noi dobbiamo dimostrare di essere più bravi anche a parole. E il fatto di continuare a offendere quelli che stanno dall'altra parte non serve a farla terminare nel più breve tempo possibile".

 

 



Il riferimento è anche al brillino Di Maio, che pur rappresentando la Farnesina (e dunque la diplomazia italiana, che dev'essere attiva più che mai soprattutto in tempo di guerra) si è sbilanciato definendo il presidente russo "un animale". "A chi mi riferisco? Agli Stati Uniti ma anche al nostro ministro degli Esteri - conferma Centinaio -. Ogni giorno c'è una persona che insulta Putin. Non sono uno sponsor di Putin - sottolinea il sottosegretario -, non sono un suo fan, ma è normale che se noi pensiamo di essere dalla parte della ragione, dobbiamo far sì che ci si sieda intorno a un tavolo, invece di fomentare l'uso delle armi come molti stanno facendo. A mio parere sta succedendo questo, ma rispetto tutte le altre opinioni". 

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