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Claudio Borghi, "blocco dei bancomat? Perché me ne sono accorto per ultimo": dietro a questa storia...

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Il blocco dei bancomat di ieri, venerdì 15 aprile, continua a far discutere e porre interrogativi. Nexi, il gruppo che controlla il circuito, ha escluso ogni tipo di attacco hacker attribuendo le cause dello stop a un problema tecnico. Ma con i tempi che corrono, va da sé, il sospetto continua a circolare.

 

 

Poi vi è il tema politico. Già, perché la questione contanti o non contanti da sempre polarizza il dibattito: chi li difende, chi li vorrebbe far sparire nel nome della lotta all'evasione fiscale. Il punto è che quanto accaduto ieri fa riflettere: se non ci fosse più il contante, in caso di uno stop ben più lungo, come potremmo cavarcela?

E proprio su questo insiste Claudio Borghi, il leghista, che commenta su Twitter quanto accaduto. "Perché a quanto pare mi sono accorto per ultimo dello stop ai bancomat? Semplice, perché se posso pago in contanti che prima prelevo preferibilmente ad uno sportello dove c'è un cassiere umano con cui scambiare anche qualche parola", commenta Borghi.

 

 

Dunque, a fargli eco, anche le parole di Lucio Malan, senatore di Fratelli d'Italia: "Proprio mentre il governo dei migliori sta imponendo il pos a tutti i commercianti - scrive su Twitter -, pos e bancomat vanno in tilt in tutta Italia.  La realtà è più forte dell’ideologia del controllo totale sugli individui", ha cinguettato su Twitter. Anche Giorgia Meloni ha colto l'occasione per criticare il tetto all'uso dei contanti, recentemente ritoccato.

 

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