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Mario Draghi, "l'Africa non è dalla nostra parte". Sta cambiando tutto: Occidente travolto?

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"In Africa molti non sono con noi". Mario Draghi lo dice a chiare lettere: dopo la guerra in Ucraina si apre un gravissimo problema geopolitico per l'Occidente, e quanto sta avvenendo all'Onu ne è chiara testimonianza. "Vincere la battaglia per la sicurezza alimentare è importante anche da un punto di vista strategico - sottolinea il premier italiano in conferenza stampa a Bruxelles - perché viene diffusa l'interpretazione che la carestia è causata dalle sanzioni, no: è causata dalla guerra. Ma molti dei Paesi africani non sono dalla parte dell'Occidente. Ciò che l'alleanza vorrebbe farli è portarli dalla parte nostra, ma se si perde la guerra alimentare non ci sarà nessuna speranza che vengano dalla parte dell'alleanza perché si sentiranno traditi. Al di là delle conseguenze umanitarie ci sono conseguenze strategiche molto serie". Anche perché ad avere le mani sulle risorse alimentari primarie sono Russia e Cina.

 

 

 

"Le Nazioni Unite - ha proseguito il premier italiano - hanno un ruolo di leadership, si muovono soprattutto sulla strada di cercare di aprire i porti, far sì che possano arrivare delle navi perché i quantitativi sono molto molto grandi. Questo comporta che da parte russa ci sia il permesso per le navi di arrivare, che contengano cibo e non armi, e bisognerà sminare i porti. Su questo la stessa Marina italiana può offrire un contributo. La cosa più complicata è la garanzia che non ci siano attacchi russi: è uno sforzo militare, logistico molto importante. L'Ue collabora con l'Onu su questo fronte, sta però cercando di muoversi anche cercando di organizzare dei trasporti via ferrovia. Questo è più facile ma le possibilità di trasporto sono più limitate. La Commissione sta lavorando anche a questo perché tra poco sarà pronto il nuovo raccolto e se i silos sono svuotati non ci sarà dove metterlo". 

 

 

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