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Mario Draghi in Israele? Quel "solido legame col Cremlino": le vere ragioni del viaggio

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi è volato a Gerusalemme, dove ha fatto visita al premier Bennett. Ma non solo. L'ex numero uno della Bce avrebbe approfittato di questo viaggio per fare un accorato appello al suo interlocutore: una proposta di mediazione con Mosca per la fine della guerra in Ucraina. Il legame tra Russia e Israele, infatti, è davvero solido. E - come riporta Repubblica - potrebbe essere sfruttato proprio per riportare Putin al tavolo del negoziato e favorire il cessate il fuoco.

 

 

 

Il viaggio del premier italiano servirebbe anche a reperire le informazioni di prima mano a disposizione di Israele, che avrebbe dei colloqui frequenti col presidente russo. L’agenda di Draghi lì sembra essere parecchio fitta. Prima l'incontro col presidente israeliano Isaac Herzog, poi il colloquio con il ministro degli Esteri Yair Lapid. Con entrambi il premier parla del possibile ruolo di Israele nella trattativa tra Kiev e Mosca. Il Paese di Bennett, insieme alla Turchia di Erdogan, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello spazio di mediazione che, secondo le intelligence occidentali, potrebbe collocarsi tra il 15 e il 30 luglio.

 

 

 

Intanto Draghi ribadisce il pieno sostegno a Kiev e sostiene il suo ingresso in Europa. Anche per questo dopodomani, giovedì 16 giugno, dovrebbe volare nella capitale ucraina insieme a Macron e Scholz. Sempre a Kiev, poi, il premier avrebbe intenzione di rilanciare l’idea di affidare a Roma e Parigi l’azione di sminamento dei porti ucraini. Un'azione fondamentale anche per risolvere la crisi del grano, bloccato sulle navi. Altro obiettivo di Draghi in Israele consisterebbe nello sfruttare l’opportunità offerta dal gasdotto della pace, che collega Israele all’Egitto, per garantire gas liquido anche all’Italia, attraverso un processo di rigassificazione e il trasporto su nave.

 

 

 

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