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Antonio Tajani stoppa la Meloni: "No alla donna sola al comando". Il centrodestra precipita

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Forza Italia perplessa sul dare il via libera, in caso di vittoria, a Giorgia Meloni premier. Dopo le parole chiarissime di Silvio Berlusconi, arrivano quelle di Antonio Tajani. Il numero due azzurro mette le mani avanti: "Non se ne deve parlare adesso, i leader troveranno una regola, il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c'era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L'importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio".

 

 

Per il vicepresidente del Partito Popolare Europeo, raggiunto da La Stampa, "si rischia di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi. Più che la leadership l'importante è avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando". Proprio la linea degli azzurri è costata cara al partito del Cavaliere. Sono in tanti ad aver lasciato, tra questi tre big: Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. 

 

 

"Se non sei d'accordo con la scelta fatta dal partito non è che passi con il nemico. Quelli che hanno lasciato il partito non hanno mai avuto grande fortuna. Sono usciti personaggi, anche gruppi interi e sono tutti scomparsi politicamente". Il ragionamento di Tajani è chiarissimo: meglio allearsi con il centrodestra. "Noi - conclude - non siamo succubi di nessuno. Ma nemmeno vogliamo esserlo del Pd. Ci presentiamo con la nostra lista, non facciamo federazioni. Non è un caso che il Ppe ci abbia dato pieno appoggio...". 

 

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