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Matteo Salvini e i sondaggi, "non mi accontento": filtra un numero, botto alle urne?

Francesco Fredella
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato ospite questa mattina a RTL 102.5 durante “Non Stop News” con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro 

LE PAROLE DI GIORGIA MELONI
Ieri Giorgia Meloni ha detto che senza un accordo sul Premier l’alleanza diventerebbe inutile. Cosa ne pensa Salvini? “Penso che meno tempo si passa a litigare e meglio è. Sceglieranno gli italiani, non vedo dove sia il problema. Mettere in discussione programmi, alleanze, progetti di Paese. Gli italiani votano il 25 settembre dalla mattina alla sera, chi prende un voto in più sceglie, vince e governa. Non capisco dove sia il problema. Stamattina riunisco tutti i ministri e i governativi della Lega perché c’è il taglio dell’IVA su pane, pasta, riso, frutta e verdura che si può ottenere già questa settimana. Costa un miliardo per il prossimo trimestre. Io di questo mi vorrei occupare, non di dove va Calenda, cosa dice Renzi, cosa dice Letta. Il centrodestra dopo tre anni è finalmente compatto, abbiamo un’idea di Italia diversa rispetto a quella della sinistra. Passare giornate a discettare sulla leadership, sui collegi, sulle candidature, mi sembra tempo perso”.

 

 

 

 

I SONDAGGI
In questo momento i sondaggi non sono favorevoli. “La Lega ha avuto mille iscrizioni in questa settimana. Mille italiani che hanno pagato tra i dieci e i venti euro o nelle sedi o online di iscrizione alla Lega perché credono nel progetto. Il sondaggio sarà il 25 settembre. Ci sarà una scelta tra la sinistra e i Cinque Stelle che andranno divisi a quanto ho capito, e il centrodestra è unito. Per questo alla riunione domani inviterò sia la Meloni sia Berlusconi a concentrarci in questi sessanta giorni solo sui temi, sull’idea d’Italia, di scuola, di ambiente. Inviterò sia la Meloni sia Berlusconi a concentrarci unicamente su quello che faremo dal 26 settembre”.
Dei tre poli del centrodestra ci sono visioni che vengono viste da molti come completamente diverse. Sarà difficile fare una sintesi? “No. La difficoltà sarà governare questo Paese che avrà una crisi economica in autunno e in inverno e per serietà nei confronti di chi ci ascolta lo dico prima: non saranno rose e fiori, non ci sarà niente di facile, sarà un periodo complicato. Noi lo affrontiamo con l’idea di investire sul lavoro e sugli italiani. Quindi il taglio delle tasse, rottamazione delle cinquanta milioni di cartelle di Equitalia in arrivo a casa degli italiani. Poi il tema della sicurezza del lavoro, perché si sta morendo di precariato. Con il precariato non costruisci famiglia, non ti danno un mutuo, non metti al mondo un figlio. Una stabilità del posto di lavoro è centrale e fondamentale”.
Secondo i sondaggi la Lega è al 13%. È un dato realistico? “Non mi accontento di meno del 20%. Dipende dai cittadini, non da me. Anche alle ultime elezioni ci davano al 10% e siamo arrivati al 17%, perché poi i cittadini scelgono. La Lega ha tanti difetti ma le persone sanno che quello che diciamo facciamo. Quota100, legittima difesa, stop agli sbarchi. Stamattina ho sentito il vicesindaco di Lampedusa: è al collasso l’isola. Ho guardato i dati: dal primo gennaio, ad oggi trentasettemila sbarchi. Nell’anno in cui eravamo al governo erano tremilasettecento, quindi vuol dire il mille per cento in più”.
Ci sono i fondi per la Flat Tax e la pace fiscale? “Assolutamente sì. La Flat Tax si auto paga, anzi porta più soldi nelle casse dello stato. Pensate a due milioni di partite iva che stanno pagando solo il 15% che hanno scommesso su sé stessi. Faccio due conti: nove miliardi per il reddito di cittadinanza dato a tutti senza controlli, evidentemente sono un lusso che l’Italia non si può permettere. Non dico azzeriamolo come dice Renzi, dico lasciamolo a chi non può lavorare. Un milione di percettori può e potrebbe lavorare, ecco lì che se rifiuti una sola offerta di lavoro il reddito lo perdi”.

 

 

 

 

IL VERTICE DI DOMANI
In vista del vertice di domani, se le posizioni non cambiassero, che cosa succederebbe? “Il centrodestra ha una squadra unita, avrà un programma unito, governa quattordici regioni su venti, ha centinaia di sindaci, ha tre leader in campo, tra cui Meloni, Berlusconi, Salvini, più altri amici. Chi di questi prende un voto in più perché gli italiani gli danno un voto di fiducia in più sceglie. Ci stiamo lamentando che la politica non possa scegliere: il 25 settembre se uno vota a sinistra sceglie Letta, se uno vota il M5S vota Conte, se uno vota il centrodestra può scegliere. La mia ambizione è quella di essere il più scelto, per me sarebbe un onore prendere per mano questo Paese. Se fosse Giorgia Meloni lo farebbe lei, se fosse Silvio Berlusconi lo farebbe lui, mi sembra la cosa più semplice del mondo”.

QUALI SAREBBERO LE PROPOSTE DELLA LEGA?
“Taglio delle tasse, che significa lavoro. Abbiamo fatto la Flat Tax al governo che in questo momento è utilizzata da due milioni di partita Iva. Tante persone, grazie a questa legge approvata dalla Lega, pagano il 15% di tasse. La nostra proposta è di estendere questo 15% che ha funzionato ed è stato scelto da milioni di lavoratori, anche ai lavoratori dipendenti. Flat Tax significa meno tasse, più lavoro, meno gente che paga”.

MARA CARFAGNA LASCIA FORZA ITALIA
“Mi stupisce gente che è stata eletta con il centrodestra, governato per il centrodestra fino a ieri e poi allegramente, come Brunetta e la Gelmini dicono che vanno a sinistra. Io faccio politica per passione e per lavoro, ma ho la stessa tessera di partito in tasca da trent’anni”.

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