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Roberto Gualtieri, cosa non ha detto Falconi: Ostia, ombre pesanti sul sindaco Pd

Francesco Storace
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Mario Falconi era un medico tranquillo e democristiano. Da quando il Pd lo ha issato alla presidenza dell'importante Municipio di Ostia - il mitico mare di Roma - si è trasformato in un Masaniello di periferia, che trasforma l'aula del consiglio municipale in una bettola e giù parolacce a tutto spiano. Sui social gira viralissimo un video della sua esibizione di qualche giorno fa, in cui insulta mezzo mondo dopo che ha riconsegnato al Campidoglio le deleghe che erano state concesse al municipio del Lido dalla giunta di Gianni Alemanno ormai diversi anni orsono. Fu una battaglia dei cittadini e dell'amministrazione locale. Ora il capitolo si chiude con la resa al Comune di Roma. Ma ci sono frasi oscure che vanno chiarite.

Perché Falconi parla di «poteri forti» che lui non può contrastare. Ed è davvero difficile immaginare i balneari del luogo come poteri forti. Un tempo, da quelli parti, erano definiti così i gruppi appartenenti alle cosche locali. Ad esempio, la magistratura ha colpito i clan Spada e Fasciani, assieme ad altri malviventi. A costoro vengono assimilati i gestori dei lidi? Sarebbe inaccettabile e per questo Falconi, in compagnia di Gualtieri che è muto, rischia di dover rispondere in tribunale. La consigliera leghista Monica Picca è stata chiara: «È una svendita del mare di Roma al Campidoglio». Parlare di «poteri forti» è grave: «Il presidente Falconi non sia allusivo, se ha qualcosa di importante da dire lo dica senza fare "varietà" ma nelle sedi opportune, alla magistratura e agli organi competenti. Come Lega, su quanto accaduto, valutiamo di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, proposta di cui parleremo anche con le altre forze politiche presenti in Consiglio del X Municipio».

Le fa eco un altro leghista, il consigliere comunale capitolino Fabrizio Santori, che si sofferma su un'altra incredibile frase del presidente del Municipio, pronunciata per motivare la restituzione delle deleghe al sindaco. «Gualtieri spieghi cosa accade a Ostia e cosa si debba intendere con la frase "forse il sindaco Gualtieri voleva da me pure qualcos'altro" pronunciata da Falconi: si nasconde un qualche interesse o ci si riferisce a fatti particolari? Attendiamo risposte». All'inizio del mandato di Falconi ci fu anche uno scontro con i giovani del Pd proprio sulla delega per il litorale, con la nomina non gradita di un assessore da parte del presidente del Municipio. E lui, Falconi, giustifica quella frase («forse Gualtieri voleva altro da me») per quella designazione. Ma un atto come la restituzione di una delega fondamentale per quel territorio esige risposte di ben altro tenore. Il non detto è molto di più di quello che viene detto. E soprattutto c'è quella indecorosa sceneggiata in pieno consiglio municipale, interrotta solo quando il presidente è stato avvertito che tutto era registrato. Mal gliene incolse e ora farà bene a spiegare che diamine è successo per provocare una reazione del genere. Già troppe volte i balneari di Ostia sono stati messi nel mirino: potrebbero anche loro stancarsi e cominciare a querelare. Forse è meglio raccontare che cosa è accaduto per davvero.

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