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Carlo Calenda "svuota" Forza Italia? Il sondaggio di Pagnoncelli smonta la farsa

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E venne il sabato del sondaggione di Nando Pagnoncelli, sondaggione più atteso di altre volte, ora che si è aperta questa brevissima campagna elettorale. Ma le novità, nella rilevazione pubblicata sul Corriere della Sera, sono relative: FdI e Pd se la giocano a fil di voto, quotati entrambi al 23 per cento. Il centrodestra unito, comunque sia, fa il vuoto. Il centrosinistra nemmeno imbarcando anche il M5s, dato poco sopra all'11%, risulterebbe competitivo contro le tre punte (Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega).

 

Ma è leggendo il sondaggio tra le pieghe che si possono cogliere elementi interessanti. Per esempio... Carlo Calenda e il suo partito, Azione. Bene, brevi premesse: si sprecano titoli di stampa su "Azione che svuota Forza Italia", il tutto per il cambio di casacca di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini (e quello futuribile di altri azzurri). Ma si sprecano titoloni di stampa un po' per tutto, quando si tratta di Calenda, dipinto spesso e volentieri come il possibile perno dell'accrocchio in via di formazione a sinistra. Sembra che tutti, Enrico Letta in primis, pendano dalle labbra del fu ministro dello Sviluppo Economico.

 

Peccato che però, poi, ci siano i numeri. E il verdetto delle cifre è tranchant: Azione-+Europa (già, perché Calenda si è "fuso" con Emma Bonino) racimolano il 3,6 per cento. Poca roba. Se si pensa allo sbarramento, si viaggia sul filo dei decimali. E si pensi poi a Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che, ad oggi, potrebbe davvero finire col correre da solo: senza il contributo di +Europa, Pagnoncelli nel sondaggio Ipsos lo quota al 2,3 per cento. Anche in questo caso, poca roba. Ma la distanza con Calenda è minima, recuperabile, rimontabile. E ci si interroga: perché tutto questo fracasso, per Azione e Calenda? Ai posteri l'ardua risposta.

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