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Berlusconi, attacco totale della Carfagna: "Li hai visti i numeri? Non hai dubbi?"

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Cosa direbbe Berlusconi a Mara Carfagna dopo l'accordo raggiunto ieri con Letta? L'ex azzurra si è mostrata piuttosto risoluta e ha spiegato: "So cosa direi io a Berlusconi: ma li hai visti i dati sull’economia? Lo hai visto il boom dei posti di lavoro? Non ti viene il dubbio che era meglio aspettare otto mesi e andare al voto alla scadenza ordinaria, dopo aver messo in sicurezza il Paese? Sarei rimasta volentieri nella mia casa, quella per la quale ho lavorato tanto tempo, se solo la mia casa avesse avuto rispetto per i cittadini, i loro bisogni e le loro speranze".

 

 

 

La ministra per il Sud, intervistata dal Messaggero, ha detto che è "esagerato" parlare di alleanza col Pd: "Abbiamo sottoscritto un patto elettorale, costretti da una legge che praticamente obbliga agli accordi, pena l’irrilevanza". A convincerla di questo cambio di passo sarebbe stato il programma firmato dai leader di Azione e Pd: "Il documento sottoscritto da Calenda e Letta è un patto che ogni liberale può sottoscrivere: c’è l’europeismo, l’atlantismo, c’è il sì esplicito alle infrastrutture energetiche, la lotta alle diseguaglianze e la riduzione delle tasse". Anche se poi fa una precisazione: "Il mio impegno, prima e dopo il voto sarà per rafforzare Azione che giudico a tutti gli effetti la nuova casa dei moderati italiani. In campagna elettorale, sul territorio, parlerò a nome di Azione, sul programma di Azione, sulle proposte di Azione".

 

 

 

Sull'esclusione del suo nome da collegi uninominali, invece, l'ex azzurra ha puntualizzato: "Nessuna delusione. Sono stata io a chiedere, per prima, l’esclusione del mio nome dai collegi uninominali. È vero che queste elezioni sono una scelta di campo - da una parte il fronte dell’irresponsabilità, dall’altra le forze della continuità del governo Draghi - ma non si può cancellare con un tratto di penna la mia storia precedente". Poi ha parlato delle elezioni: "Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a scegliere tra il fronte della responsabilità e quello dell’irresponsabilità; tra chi difende i risultati di un governo che ha rimesso in piedi l’Italia e chi propone il ritorno alle politiche che l’avevano messa in ginocchio".

 

 

 

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