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Controcorrente, Renzi e lo strepitoso "vaffa" a Di Maio: "Siamo in fascia protetta, non posso dirlo"

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"C'è un sacco di gente nel Pd che non sopporta di vedere il simbolo del Pd dato a Luigi Di Maio": Matteo Renzi, ospite di Controcorrente su Rete 4, commenta così il patto elettorale stretto da Enrico Letta, Carlo Calenda, l'ex grillino e ministro degli Esteri, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Secondo il leader di Italia viva, che correrà da solo alle elezioni del 25 settembre, "siamo alla contraddizione". "Chi ha fatto il governo del Pd - gli 80 euro, il Jobs Act, l'industria 4.0, le unioni civili, la legge sul dopo di noi, la legge sull'autismo - non è considerato idoneo a stare col Pd. E poi nel Pd mettono quel Di Maio che aveva sempre parlato male del partito".

 

 

 

Alla fine il senatore, che punta almeno al 5%, ha detto: "Io penso che noi saremo la vera sorpresa". E ha escluso fin da ora qualsiasi tipo di alleanza: "Non ci fermano, non è che se mi dicono 'ti diamo il seggio, ti diamo il diritto di tribuna, ti diamo tre posti' cambia qualcosa. Io mi chiamo Matteo Renzi, non mi chiamo Luigi Di Maio. Io del diritto di tribuna sa cosa me ne faccio? Siamo in fascia protetta, non possiamo dirlo”.

 

 

 

Renzi, insomma, è rimasto parecchio deluso dall'accordo raggiunto a sinistra. Cosa che si è affrettato a commentare su Twitter subito dopo l'ufficialità del patto: "Abbiamo voluto Draghi al governo, soli contro tutti. Oggi non ci alleiamo con chi ha votato CONTRO Draghi. Prima della convenienza viene la Politica. Quello che gli altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio. Pronti, ci siamo",

 

 

 

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