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Enrico Letta cancella i nomi di chi lo finanzia: lo scandalo travolge il Pd

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Enrico Letta preferisce oscurare i benefattori. Nella sua dichiarazione dei redditi, alla sezione "documentazione patrimoniale", il segretario del Partito democratico ha cancellato chi lo ha finanziato. Proprio così, spulciano sul sito Internet dell'assemblea di Montecitorio, si può vedere che i nomi dei donatori sono in neretto. Come spiegato da Franco Bechis sul Tempo, si capisce che questi sono due solo grazie alle schede di dichiarazione congiunta trasmesse alla segreteria della Camera via Pec. Uno di loro ha versato 10 mila euro a Letta, l'altro ben 40 mila euro in due tranches. I 50 mila euro totali hanno finanziato la campagna elettorale del dem per farlo diventare deputato alle elezioni suppletive di Siena dello scorso autunno.

 

 

Ma non è tutto, perché nelle schede sono stati coperti anche il nome, cognome e firma del mandatario elettorale che raccoglieva i fondi per lui. In ogni caso, nel foglio appare il reddito complessivo dichiarato nel 2021, ossia 621.818 euro guadagnati in Francia grazie al suo incarico di direttore del dipartimento affari internazionali a SciencesPo a Parigi.

 

 

Peccato però che Letta dimentica un piccolo dettaglio: nessuno politico, partito o fondazione può accettare finanziamenti piccoli e grandi da chi sia contrario a dare piena pubblicità all'atto. E quindi - conclude Bechis - "sono illegali i finanziamenti ricevuti e oscurati come quelli che hanno permesso a Letta di diventare deputato". Insomma, il piddino - da sempre impegnato nella battaglia a favore della trasparenza - non avrebbe dovuto oscurare con un pennarello le identità di chi ha elargito soldi. 

 

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