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Giorgia Meloni, i dementi che attaccano Morgan non hanno capito nulla

Gianluca Veneziani
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Lo avranno attaccato anche per quella M sospetta del suo nome d'arte, Morgan, e del suo nome di battesimo, Marco, chiara allusione alla M di Meloni e alla M proibita per eccellenza...
Di sicuro il cantante è stato additato come fascista per aver osato scrivere degli sms alla leader di Fratelli d'Italia e darle dei suggerimenti sul programma, in particolare sull'uso del linguaggio. Guardi e senti Morgan, ricordi la sua vita e le sue opere, e tutto pensi tranne che sia un paladino di Dio, Patria e Famiglia. Eppure, per il Cretino Collettivo, tanto è bastato per intrupparlo nelle schiere dei "sovranisti-orbaniani". 

 

 

I dementi che si indignano contro di lui non colgono un aspetto decisivo: Morgan si è preso la briga di leggere la bozza di programma della Meloni o comunque si è documentato sulle sue idee, e ha espresso un parere nel merito, esprimendo pure critiche. Ciò ne fa un gigante rispetto alle dozzine di artisti e artiste (?), da Elodie a Giorgia (mai omonimia fu tanto inopportuna) fino alla semi-ignota Ariete e compagnia cantante, che vanno sul palco o sui social a sbraitare «La Meloni è una fascista!», senza aver letto una riga del suo programma conservatore e soprattutto senza averlo capito.

 

 

E nondimeno si beccano il plauso dei benpensanti. Altro che antifascismo, è conformismo da voltastomaco. Buono solo per essere accettati nei circoli che contano o per godere di fama di riflesso. Di fronte a questo spettacolo indecoroso, viene una gran voglia di mandarli tutti e tutte... Altrove, come si chiama la celebre canzone di Morgan.

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