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Sanna Marin, ricordate il Papeete? La vergogna della Morani, ecco che roba è il Pd

 Alessia Morani

Gianluca Veneziani
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Papeete, il nome del locale festaiolo a Milano Marittima, è una parola tahitiana, ma sarebbe interessante sapere come si pronuncia in finlandese. Sì perché, a seconda di dove si svolga la festa e di quale politico ci vada (sedi destra o di sinistra, se maschio o femmina), cambia il giudizio dei compagni, sia dei quotidiani di area che dei piddini. Finché a ballare e cantare in spiaggia a torso nudo, quindi in tenuta marin, era Salvini, allora ministro dell'Interno, Repubblica si indignava e attribuiva al capo leghista epiteti non proprio gratificanti come Truce, Tamarro, Neo-Mussolini godereccio. Ma se a divertirsi a suon di musica è una che Marin fa di cognome, cioè il primo ministro finlandese Sanna, allora Repubblica ne prende le difese (da chi poi?) e sguinzaglia lo psicanalista Massimo Recalcati per giustificare le sue performance, anzi per glorificarle a esempio di «gioia di vivere» e a «lezione politica», etica e culturale per tutti i moralisti-maschilisti, odiatori della libertà femminile di essere, vivere e ballare. Allo stesso modo, la deputata dem Alessia Morani che, nell'agosto 2019, deprecava il ballo di Salvini mentre nel Paese c'era «crescita zero e produzione industriale a picco», ora elogia la Marin come «una donna che balla e si diverte», e definisce i video di lei «parentesi di normalità per una persona piena di impegni e responsabilità».

 

 

Ora, noi riteniamo che Sanna Marin abbia il totale diritto di divertirsi come meglio crede nel privato, a maggior ragione che il suo divertimento, come lei non fa che ripetere, non prevedeva il consumo di droghe.

Avere un premier non del tutto feste, un certo Berlusconi. In quell'occasione lo psicanalista definiva «la cultura del berlusconismo una forma di perversione», spiegando che «in questo culto del corpo giovane, dell'accumulazione dei corpi giovani, in questo vampirismo nei confronti della giovinezza» c'è «la negazione del limite, della morte, di tutto ciò che ricorda all'essere umano di essere destinato alla propria fine». Quindi, se si scatena Berlusconi, è uno che non accetta la finitezza, cioè la condanna di essere mortale. Se si scatena la Marin, la sua è una manifestazione gioiosa di vita. Mah... E qual è la differenza, il fatto che Berlusconi sia più vecchio della Marin? Be', se fosse così, Recalcati avrebbe offeso tutte le persone di una certa età: della serie, solo i giovani possono godersela, gli altri sono dei "perversi".

 

 

Nel pezzo di ieri lo psicanalista in realtà spiegava che, a differenza della vicenda del Cav, il ballo della Marin non la rende «ricattabile» perché «lei non propone agli amici coi quali si diverte di diventare rappresentanti della cosa pubblica». Ma, scusate, a Recalcati quali fonti finlandesi hanno rivelato che la premier non ha mai proposto agli amici danzanti di far politica? E comunque, Recalcati è così certo che Berlusconi non facesse le feste per spassarsela e non per costruire la sua classe dirigente? Ma forse l'imbeccata gliel'ha data il suo adorato Jacques Lacan che, pur morto nel 1981, evidentemente era un antiberlusconiano e un tifoso della Marin ante litteram...

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