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Mario Draghi al Meeting, l'ovazione: "Cosa dovrà fare il prossimo governo"

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Nell'applausometro del Meeting di Rimini tra Giorgia Meloni e Mario Draghi è una bella lotta. Se la leader di Fratelli d'Italia martedì è stata la leader di partito abbondantemente più applaudita dalla platea della Fiera di Rimini, oggi è toccato dal premier uscente. Accolto tra gli applausi al suo arrivo, quindi una standing ovation una volta presa la parola sul palco. Nessun urlo in stile "vai Giorgia!", come ascoltato 24 ore prima. Ma uno scroscio costante, che sa un po' di malinconia e, chissà, una dimostrazione di fiducia nella speranza di molti dei presenti di non perdere Draghi nel mondo politico, magari con altro ruolo e poltrona.   

 

Come prima cosa, Draghi ha ringraziato i giovani di Cl: "Siete la speranza della politica". Quindi si commuove: "Grazie per l'applauso e l'accoglienza, questo entusiasmo mi colpisce". Quindi ricorda i temi già esposti al Meeting, su questo stesso palco, 2 anni fa. Sembra un secolo: al governo c'era ancora Giuseppe Conte ma la maggioranza giallorossa era già sul punto di disintegrarsi, e molti avevano intravisto nell'appello di Draghi alla innovazione e alla sostenibilità, anche finanziaria, un antipasto di programma di governo. Come conferma lo stesso premier, sottolineando di aver cercato di attenersi il più possibile a quelle linee guida.

 


Non nasconde le difficoltà a cui andremo incontro in autunno: "Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l'Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza" e l'inflazione "pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese". "Anche durante la pandemia c'era scetticismo sull'Italia - ricorda con orgoglio - ma abbiamo reagito e abbiamo riscritto la storia. L'Italia si è dimostrata un grande Paese, l'esecutivo ha risposto con prontezza". 

L'Italia, garantisce Draghi, ce la farà "qualsiasi sia il governo" dopo il 24 settembre. E ricorda: "Chi ha la responsabilità dell'esecutivo ha il dovere di dire la verità". Quindi l'appello: "Invito tutti ad andare a votare", parole significative visto che nei sondaggi l'astensionismo è indicato sopra il 40 per cento. 

 

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