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Giorgia Meloni, "in Rai tifano per lei": Storace svela tutto su viale Mazzini

Giorgia Meloni

Francesco Storace
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Ti incammini per i viali di Saxa Rubra e vedi certe facce... Il 25 settembre si avvicina e ci sono fior di lottizzati con la paura in corpo. Con le elezioni cambiano gli equilibri anche alla Rai, con una novità, rappresentata da Giorgia Meloni. Che dall'azienda è fuori, per ora. Va anche detto che stanno tutti parati. La parola d'ordine l'ha data il Pd, con un gioco illusionista: "Tanto durano poco". Ma chi fa informazione sa che i governi più longevi, dal 1994 ad oggi, sono stati proprio di centrodestra. Le carte, per ora, stanno nelle mani di due personaggi. Igor De Biasio, riconfermato consigliere d'amministrazione della Rai voluto da Matteo Salvini. L'altro è Giampaolo Rossi, che nello scorso mandato è stato mattatore dell'azienda. Entrambi, quando tacciono, stanno per giocare la partita. E ora non parlano.
 

 

 

MOVIMENTI Tanto per dirne una, alla Rai raccontano di movimento della neodirettrice dell'intrattenimento, Simona Sala, a mezzadria tra Pd e Cinque stelle, ex direttrice del Gr. Cerca tutela. Come tutti, del resto. Chi ostenta sicurezza è Mario Orfeo, direttore del Tg3: agli amici va dicendo che lui è l'opposizione da garantire. La sensazione è che dopo le elezioni i leader del centrodestra pretenderanno un cambiamento vero, che i lottizzati si facciano da parte. E la coalizione che i sondaggi indicano come vincente dovrà presentarsi all'appuntamento con una carrettata di nomi: in Rai a destra c'è praticamente il deserto. Altro che riequilibrio... Serviranno tanti nomi e curriculum adeguati. Evitando, magari, di dare troppo spazio ai riciclati dell'ultima ora. E mica solo nelle redazioni. Tra agenti di artisti, società di produzione, conduttori - solo per accennare ai livelli più elevati - c'è abbondanza di posizioni da verificare. C'è molto da liberare. Basti pensare che nelle sole posizioni apicali - sono 25 - solo cinque non sono di marca Pd. Il che è tutto dire. Sangiuliano al Tg2, Petrecca a RaiNews, Casarin alla Tgr, Ciannamea ai palinsesti e Preziosi a Rai Parlamento. Tutto il resto è valanga rossa. Poi ci sono nomi vicini al centrodestra e alla Meloni, già noti in azienda, in posizioni dirigenziali. Angelo Mellone, vicedirettore di Rai Daytime; Paolo Corsini, vice all'approfondimento; Nicola Rao, vice al Tg1; e pochi altri ancora, in numero davvero esiguo.
 

 

 

IN NOMI IN BALLO Ovviamente, da tutt' altra parte è posizionato il numero uno aziendale, l'amministratore Carlo Fuortes, che vede la data del voto come i tacchini il Natale. Sa già che il suo posto, come quello della presidente Soldi, è a rischio immediato. A Silvio Berlusconi piacerebbe Monica Maggioni, oggi direttore al Tg1, alla presidenza. Giampaolo Rossi sarebbe la fiche della Meloni per sostituire Fuortes, resta da capire il ruolo della Lega. I partiti sapranno come posizionarsi. Un nome di comune gradimento resta quello del direttore del Tg2 Sangiuliano. Per lui potrebbe aprirsi la testata ammiraglia, ma anche la guida dell'azienda. Altra soluzione interna possibile, quella di Marcello Ciannamea. Tutto può succedere.

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