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Goffredo Bettini, "un congresso ci sarà": avvertimento a Letta?

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"Un congresso ci sarà. Lo prevede lo statuto": Goffredo Bettini parla in questi termini del post-elezioni in un'intervista a La Stampa. L'esponente di picco del Pd ha chiarito pure che non si tratta di un tema attuale e che comunque "Letta è ben saldo. Chiunque, dopo il voto e con qualsiasi risultato di fronte, intenda tornare a fare iniziativa politica, dovrà confrontarsi con il segretario del Pd; che è quello attuale".

 

 

 

Bettini, poi, ha confermato la sua lealtà e fedeltà al Pd: "Ho contribuito a fondare il Pd. Sono stato responsabile della sua fase di costruzione in ogni parte d'Italia. Non tutto in questi anni mi è piaciuto. Ma la mia battaglia l'ho svolta dentro il Pd, e continuerò a farla lì. Per il tempo che mi resta e senza incarichi di potere o istituzionali". In ogni caso, si è detto positivo per il voto del 25 settembre: "In questi ultimi giorni ho avvertito un cambio di passo del Pd. Le nostre idee stanno penetrando maggiormente nell'elettorato. L'effetto delle tante buone candidature nei territori si fa sentire. Così come la mobilitazione di centinaia di volontari. Inoltre, Letta, a mio avviso, ha stravinto il confronto con Giorgia Meloni. C'è da combattere fino all'ultimo. Ma l'orizzonte della vittoria non è affatto chiuso".

 

 

 

Ritornando sui principali punti del partito in campagna elettorale, Bettini ha spiegato che sono tre: "Combattere con ben altra coerenza l'evasione fiscale; superare in tutti i modi possibili la precarietà del lavoro e infine i diritti e la libertà". Parlando della guerra in Ucraina, invece: "L'invio di armi è giusto, perché insieme al consenso popolare sta sostenendo una coraggiosa controffensiva dell'esercito ucraino. Ristabiliti, tuttavia, i rapporti di forza, occorre trattare, trovare un nuovo equilibrio e scongiurare l'impiego delle armi nucleari".

 

 

 

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