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Di Maio oltre l'imbarazzo: "Cosa ha chiesto" prima di andare in trattoria

Paolo Brambilla
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Tra un passo di danza in trattoria e l'altro, Luigi Di Maio impone ai giornalisti le domande da sottoporgli durante le interviste. O almeno ci ha provato. Ha infatti dell'incredibile la vicenda denunciata da Cronache di Napoli e di Caserta. «È successo che ci abbia prima chiesto di essere intervistato e poi abbia provato a decidere su cosa dovesse vertere l'intervista, cassando senza alcuna remora le domande sgradite. Sembra assurdo ma è andata proprio così», scrive il direttore di testata Maria Bertone.

 

 


Il ministro degli Esteri qualche giorno fa, infatti, avrebbe fatto contattare dall'ufficio stampa il quotidiano partenopeo chiedendo un'intervista.
Concordato il giorno, la giornalista ha girato le domande a Di Maio per sentirsi rispondere così dal suo addetto stampa: «Questa però è altro tipo di intervista rispetto a quella di cui abbiamo parlato. Non c'è programma». Per poi aggiungere: «Stiamo facendo interviste di questo tipo - spiegano su Cronache - su campagna elettorale, contenuti, temi, programmi e proposte. Su storia personale, Movimento e così via. Ci siamo soffermati nel periodo del libro». Quali erano le domande "incriminate" a cui Giggino non voleva rispondere? Ce lo dice sempre il direttore Bertone: «Io intervisto un ministro uscente, bandiera di un partito che all'improvviso ha lasciato, si ricandida in coalizione con un partito che ha sempre avversato usando definizioni passate alla storia, e io giornalista non posso chiedergliene conto perché lo ha già scritto nel suo libro? Questo non è giornalismo. Questa è una vecchia, cara marchetta».

 


Insomma, Di Maio avrebbe preteso di farsi le domande da solo, senza nessun riferimento alla scissione dal Movimento 5 Stelle e nessuna stoccata sull'alleanza con il Pd di Enrico Letta. Molto comodo, ma gli è andata maluccio. Intanto, forse per dimenticare lo sgradevole episodio, il candidato di Impegno Civico ieri mattina ha fatto uno show da Nennella, tipica e folkloristica trattoria napoletana nel cuore dei vicoli dei Quartieri Spagnoli. Tra una battuta con i camerieri e un selfie con commensali e turisti, Giggino ha improvvisato due passi di danza niente male. Scatenato in un ballo sulle note della celebre canzone Dirty dancing, 'The time of my life'. L'apice si è toccato quando, a ritmo di musica, i camerieri hanno sollevato il ministro degli Esteri italiano replicando in salsa partenopea la scena cult in cui Patrick Swayze e Jennifer Grey rubano la scena a tutti. Inutile dire che i video sono finiti sui social, è partita immediatamente la corsa al meme. A conclusione di questa giornata impegnativa, se ci trovassimo davvero in Dirty Dancing potrebbe dire che nessuno può mettere Di Maio in un angolo. Nemmeno e soprattutto i giornalisti con le loro domande. Tant' è. 

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