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Vittorio Feltri disintegra Enrico Letta: "Vizio comunista", perché è un perdente

Vittorio Feltri
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Il Pd di Enrico Letta è destinato a perdere le prossime elezioni politiche perché non ha smarrito il vizio di essere comunista, forse non nella forma ma di sicuro nella sostanza. L'ideologia marxista si è in parte evoluta ma ha mantenuto le caratteristiche del passato, e i partiti che ha figliato assomigliano a chi li ha generati. Il problema è che a distanza di molti anni dalla fine del sovietismo non si è ancora esaurita una mentalità russa, la quale continua a influenzare il comportamento dei compagni. Niente di spaventoso, siamo tutti consapevoli che il socialismo reale ha avuto un ruolo drammatico nella vita di tanti Paesi, compreso il nostro. Ora però sarebbe giunto il momento di rivedere la storia, cioè di aggiornare le idee rendendole compatibili con l'attualità. Operazione che non sta riuscendo ai dirigenti progressisti, afflitti dalla nostalgia per i tempi trascorsi e incapaci di fare un passo avanti verso il futuro.

 

Da Occhetto a D'Alema che tentarono di rinnovare il vecchio Pci sono trascorsi vari anni, ciononostante non si sono visti molti progressi sul piano dell'ammodernamento delle strutture ideologiche del comunismo, che è rimasto legato a vetusti schemi di cui Enrico Letta è tuttora erede. Cosicché non c'è traccia di maturazione nella politica democratica. Il partito seguita a inciampare nel vecchiume rosso senza dare segni di evoluzione. Non ce la fa a uscire dalla gabbia comunista, percorre sempre la stessa strada antiquata disseminata di presunzione, di politicamente corretto e di luoghi comuni. Non è un caso che il programma del Pd comprenda la voglia di dare ai giovani di 18 anni un assegno di 10.000 euro non si sa per quale ragione, di conferire la nazionalità italiana agli scolari, insomma una serie di provvedimenti inspiegabili che comprendono anche diversi benefici da garantire agli omosessuali. Senza contare il resto: ovvero il reddito di cittadinanza, il salario minimo e altre misure destinate ad aggravare il debito pubblico e a non apportare alcun beneficio alla società. Davanti a questo quadro desolante è evidente che gli italiani siano perplessi e non abbiano voglia di farsi governare dal Pd. E preferiscano affidarsi a Giorgia Meloni per dirigere l'Italia, una persona che porta con sé una ventata di aria fresca e che promette una politica innovatrice. Speriamo non ci deluda.

 

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